Domenica 30 novembre arrivano, veloci come aperitivi, due messaggi dalla Tim. Il primo sulle parole del Papa all'Angelus, pronunciato come di consueto dal palazzo Apostolico in Vaticano, dove ci ricorda come «il Signore viene continuamente nella nostra vita»: chi meglio di Lui lo sa e lo fa?
Nel secondo: «Paolo VI “Il Papa nella tempesta”, questa sera e domani, in prima serata, la fiction in 2 puntate su Rai Uno».
E poi, dopo il pasto beatificato... questa si che è una notizia! «Magdi abbandona il giornalismo per fondare un partito: “Protagonisti per l'Europa cristiana”». Onoriamo stasera il Cristiano per eccellenza e quello della Fiction, nonché l'Enunciatore della Strada da battere e ribattere continuamente nelle nostre vite, come volle il Signore. Sarà commovente vedere il Tormentato... Come scordare il 20 maggio 2005 quando in Vaticano era stato presentato Karol, «alla presenza di Benedetto XVI, commosso e alzatosi durante i titoli di coda per applaudire la fiction»?
Il film, quello vero, su Paolo VI, è stato girato durante l'estate nell'ospitale città delle Terme dei Papi: Viterbo. Le riprese sono durate otto settimane, le prime quattro nella Tuscia, poi a Roma, in Puglia e a Matera. Non so se cercarono la scorsa estate, comparse o figuranti speciali ma in questi giorni, per chi fosse interessata, chiedono 100 volontarie per fare le befane della Calza più lunga del Mondo. Nella produzione Lux Vide di Luce e Matilde Bernabei le attività sono febbrili: dal10 al 22 novembre in corso, hanno effettuato a Viterbo le riprese di un'altra Fiction per la Raiuno: Enrico Mattei per la regia di Giorgio Capitani. Questa volta le comparse le hanno cercate: «Avverrà una selezione per le comparse. La selezione si terrà presso l'ex tribunale di Viterbo a piazza Fontana Grande il giorno sabato 8 novembre dalle ore 9 alle ore 13. Essendo il film ambientato negli anni ‘40/‘60 gli uomini non devono avere capelli con tagli moderni o molto lunghi, le donne devono avere tagli normali (non mêches o tagli moderni)».
Già: la Fiction Rai e la Lux Vide hanno prodotto la Tempesta e già hanno incassato il successo di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II.
Del Noce, stavolta, ci spiega: «Finora non ho ritenuto opportuno partecipare a conferenze stampa di fiction che non ho scelto e deciso io. Per Paolo VI è diverso, perché è una miniserie che ho fortemente voluto e ho dovuto superare vari contrasti per farla realizzare. Paolo VI è un pontefice giudicato molto difficile, ha attraversato un'epoca complessa a livello internazionale. Raccontarlo era importante per dare profondità al servizio pubblico, spesso accusato di non affrontare grossi temi. Certo, una fiction è riduttiva, non ci sono tutte le angolature». Alle “angolature” ci pensano Allam e gli Autori.
E gli Autori raccontano Paolo VI: «Fu il primo Papa a viaggiare in aereo toccando tutti i continenti. Il primo Papa a tornare nella terra di Gesù. Il primo a riabbracciare il Patriarca ortodosso. Il primo Papa a parlare alle Nazioni Unite. Un uomo del dialogo e del confronto, uomo di fede e di libertà. Portò a compimento il Concilio voluto dal suo predecessore, offrì al mondo il messaggio della Populorum Progressio per richiamare gli uomini alla giustizia sociale in un mondo che stava cambiando per sempre. E a quegli stessi uomini disse una parola esigente sull’amore con l’enciclica Humanae Vitae. Uomo di amicizia e di pace, accettò il dolore dell’incomprensione per amore della Verità, ma volle anche rivolgersi alle Brigate Rosse, pur di salvare la vita di un uomo...»
Tornando all'eccezionale Garanzia di Laicità della Rai, la produttrice Matilde Bernabei, dopo i 'rumors' di giudizi negativi emersi nella curia romana e riportati dal Corriere della Sera - precisa che «i cardinali Angelo Comastri, arciprete della Basilica di San Pietro e il cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione vaticana dei vescovi, sono stati consultati per la sceneggiatura della fiction». E lavora e lavora... nella primavera ci avevano già preparato con il documentario Opus Dei. Un'inchiesta di Giovanni Minoli (nei fatti sulla vita di Escrivà, il fondatore dell'Opus Dei).
In quanto a Conflitti, di interesse, nessuno è toccato: né Giovanni Minoli, sposato con Matilde Bernabei, né la sua sposa Matilde, figlia dell'amatissimo capostite Rai, Ettore. Chi potrebbe dimenticare il combattente con la Quinta armata Usa per la Liberazione, il giornalista nel Giornale del mattino e il Popolo, nel ' 56 eletto nella direzione Dc, il fedelissimo di Amintore Fanfani, dal '60 al '74 il Direttore generale della Rai, presidente onorario della Lux Vide, corporation per la produzione di fiction televisive sulla Bibbia e gli amici di Gesù?
Non avremo dunque più “Noi e gli altri di Magdi Cristiano Allam”: «Un forum di libero e civile confronto sui temi più dibattuti nell’Italia che guarda al mondo plurale e globalizzato: immigrazione, islam, dialogo tra le civiltà, identità nazionale, diritti dell’uomo». Tutti l'hanno voluto come collaboratore: i quotidiani il Manifesto e la Repubblica, poi il Corriere della Sera, che si è “accontentato” di averlo come vicedirettore ad personam, senza incarichi di responsabilità sulla linea politica del giornale, ovviamente.
A conclusione: la Lux Vide è specializzata nelle Vite dei Santi, l'Europa è minacciata anche se c'è il Salvatore Magdi Allam, Cristiano con un padrino eccellente come il giornalista Maurizio Lupi, membro di Comunione e Liberazione e deputato di Forza Italia.
Noi, pecorelle smarrite, dopo questa due giorni su RaiUno, cosa vedremo in futuro sugli Schermi? Cosa ci proporranno nei prossimi anni di Crisi e Tempeste e Tormenti di Papi? Diverremo Protagonisti di vita monacale in un'Europa minacciata?
Qualcuno potrebbe accettare davvero la proposta, almeno di una “comparsata”: gli Orti del Vaticano sono sempre più verdi, di Tesori nascosti e in Archivio.
Doriana Goracci