Nuova ordinanza del TAR Toscana nella questione delle rette Rsa, emessa il 27 novembre, n. 1101/08. A distanza di qualche giorno dalla sentenza di merito dello stesso Tribunale, con la quale si sanciva che il Comune di Firenze dal 2001 ad oggi ha applicato un calcolo illegittimo alle rette per il ricovero degli anziani (Rsa, residenze sanitarie assistenziali) e si aprivano le porte per la condanna del Comune stesso per risarcire con circa 28 milioni di euro i propri cittadini, oggi è arrivata un'altra pronuncia conforme.
L'ordinanza di sospensione riguarda una signora anziana indigente gravemente ammalata di Alzheimer, con la sola pensione di accompagnamento e di invalidità (circa 700,00 euro in tutto), per la cui degenza in Rsa il Comune aveva chiesto di contribuire con i propri redditi e con i redditi del figlio, per un totale di 1.600,00 euro mensili.
La pronuncia è innovativa perché, oltre a riconfermare quanto già sostenuto nella sentenza di qualche giorno fa in merito alla esclusione dei parenti degli assistiti dal calcolo Isee, per la prima volta il Tar Toscana, seppur indirettamente, affronta la questione della tipologia dei redditi computabili ai fini del calcolo Isee. La sig.ra x, pur percependo circa 700 euro fra pensione e (....) non deve per legge contribuire, poiché detti emolumenti, così come sono ovviamente esenti da Irpef, non possono costituire la base per la compartecipazione. Al contrario, la sussistenza di queste prestazioni socio assistenziali a tutela del minimo vitale costituiscono prova della equità, oltre che della legalità dell'esenzione stessa!
Ricordiamo che chi si è trovato a pagare indebitamente somme alle Rsa, può oggi procedere con una richiesta di rimborso di tutte le somme pagate nel corso degli ultimi sette anni, invocando, oltre alla legge, anche la sentenza in questione che detta l'orientamento toscano (cui si aggiunge oggi la presente e ulteriore ordinanza), e in particolare dichiara illegittimo l'operato del Comune. Questo il modulo da utilizzare.
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