Cara Alessandra,
il motivo di questa lettera approfitta di una particolare ricorrenza, la Giornata per i Diritti dell'Infanzia, celebrata giovedì 20 novembre alla Camera alla presenza di numerosi esponenti politici e con la tua partecipazione, occasione che la Commissione parlamentare per l'Infanzia ha voluto dedicare al tema dell'accoglienza e dell'integrazione dei minori stranieri.
È certo che, se si parla di minori, e tanto più di accoglienza di minori stranieri, non si possono dimenticare anche quei bambini di età fino a tre anni che vivono in carcere con le mamme detenute, e che continuano a soffrire di questa inaccettabile situazione.
Bambini che allo scadere del terzo anno d'età sono poi strappati anche alle loro mamme per essere dati in affidamento o finire in istituti. Purtroppo non è una situazione che avviene in qualche Paese remoto, ma ciò che continua ad avvenire oggi in Italia per circa 60 bambini, figli molto spesso di mamme detenute straniere e di donne che per diversi motivi non possono accedere ai benefici previsti dalla legge Finocchiaro del 2001.
Secondo i dati del Dipartimento di amministrazione penitenziaria riferiti al 30 giugno 2008, gli asili nido funzionanti nelle strutture carcerarie italiane sono 16. Sono 58 le detenute madri con figli che vivono con loro dentro l'istituto, quindi sono almeno 58 i bambini minori di tre anni che trascorrono un tempo estremamente prezioso e delicato della loro vita in galera. Alcuni possono accedere ai nidi pubblici, altri trascorrono l'intera giornata dietro le sbarre.
A scontare la pena nelle carceri italiane ci sono anche donne in gravidanza: sono 36 in tutto. Quando i loro bambini nasceranno, se la madre nel frattempo non avrà finito di scontare la pena, saranno innocenti condannati dalle colpe delle loro madri a scoprire e a conoscere la vita probabilmente nel posto peggiore che la vita può riservare.
Il mio auspicio per un provvedimento finalmente risolutivo della situazione di questi bambini, può e deve essere abbracciato anche dalla Commissione bicamerale per l'infanzia da te presieduta, perchè si stimoli la dovuta discussione del Parlamento e si giunga alla più celere calendarizzazione in Parlamento delle proposte esistenti per poter risolvere nel modo più opportuno tale situazione. Ti metto in allegato a questa lettera il disegno di legge da me presentato al Senato, come una delle possibili soluzioni.
Un importante segno di attenzione al problema può essere dato dall'opportunità che la Commissione si rechi in visita in uno o più istituti di pena dove sono ospitati dei minori che vivono con le loro madri, e acquisisca anche informazioni e conoscenze su queste realtà attraverso audizioni dei direttori e del personale di questi istituti, delle associazioni di volontariato che li seguono e del ministro della Giustizia che in più occasioni si è espresso per una soluzione definitiva al problema.
Sono auspici e attenzioni, certamente da te condivisi, per la tutela della dignità, della particolarità e delle opportunità di ogni minore che, soprattutto oggi, all'indomani della Giornata per i Diritti dell'Infanzia, non possono mancare di animare il sentire e l'agire della Commissione parlamentare per l'infanzia, organo estremamente prezioso che può e deve impegnarsi per incidere sull'agenda e sulle politiche degli adulti, perchè si ricordino anche dei bambini.
Donatella Poretti