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Lucio De Angelis. Al Vittoria di Roma “Viva la dinamite”, una farsa di Montanelli del 1960
(foto
(foto 'LaStampa.it') 
21 Novembre 2008
 

Al Teatro “Vittoria” di Roma è in scena fino al 14 dicembre Viva la dinamite, farsa paradossale di Indro Montanelli, che in una lettura odierna si rivela attualissima in tutte le sue assurde contraddizioni, costruita da uno dei più geniali personaggi della cultura del '900.

Viviana Toniolo, Stefano Altieri, Massimiliano Franciosa, Stefano Messina, Annalisa Favetti e Roberto Della Casa ne sono gli affiatati interpreti per la regia di Filippo Crivelli.

 

Scritta nel 1957 e messa in scena un’unica volta nel 1960 al Sant’Erasmo di Milano con Nino Besozzi, Wanda Osiris e la regia di Silverio Blasi, la pièce rappresenta un’impietosa critica della società dell’epoca e in fondo di tutti i tempi ed è una “prefigurazione di un quadro familiare del ’68”.

Protagonisti sono un anarchico (interpretato da Massimiliano Franciosa), alle prese con una bomba da piazzare in una galleria d’arte moderna, e un ricco commendatore, industriale e cavaliere del lavoro (Stefano Altieri), sposato a una donna mondana, strampalata e sedicente esperta d’arte (Viviana Toniolo), ma in realtà incapace di distinguere un quadro dall’altro. Nella casa e nella vita del commendatore, l’anarchico fa “scoppiare” le contraddizioni di una famiglia dove “i rapporti spirituali sono trattati con metodi e linguaggio da Confindustria”.

I due mondi così lontani dell’anarchia e dei cosiddetti radical-chic si incontrano. Montanelli immagina, infatti, che nasca un’amicizia tra il ricco uomo tutto di un pezzo e l’anarchico: il primo si accorge che l’universo dei rivoluzionari ha dei valori, mentre il secondo comincia ad apprezzare gli ideali del capitalismo. L’intesa porterà a un finale inaspettato e grottesco.

 

Il famoso giornalista scrisse questa farsa paradossale in quegli anni per sbeffeggiare la ricca borghesia milanese in evoluzione (o involuzione) radical-chic, mettendola a contatto ed a contrasto con il mondo ribaldo della pura ingenua anarchia.

Filippo Crivelli nelle sue note scrive: «È una commedia brillante, al limite della farsa, che descrive la crisi della società capitalistica, con le signore snob che si fingono intellettuali, si dicono di sinistra e sono attratte dalle avanguardie pittoriche solo per moda, e allo stesso tempo mostra il fallimento dell’anarchia e di quell’idealismo a cui pure Montanelli era affezionato essendo toscano».

«Prende in giro in modo feroce sia l’alta borghesia milanese che i sovversivi», aggiunge Viviana Toniolo, succeduta ad Attilio Corsini nella direzione artistica del teatro e interprete del ruolo che fu della Osiris. «Montanelli ancora una volta conferma il suo essere sempre stato un uomo libero, che diceva ciò che pensava».

«Colpisce l’attualità di molti aforismi e paradossi», prosegue il regista. «Assistiamo anche oggi a una società disorientata e, per citare una frase della commedia, a “un mondo di disgraziati che le bombe sotto il sedere se le stanno mettendo da soli”. L’autore, uomo geniale, aveva visto molto lontano, oltre le età, oltre il progresso e il regresso dell’Italia a venire».

 

All’inizio, a sipario chiuso, Crivelli inserisce un breve montaggio musicale, che ci riporta alla vigilia del 1960: le canzoni di San Remo, Maria (ancora Meneghini) Callas, le note dell’Internazionale, Fred Buscaglione.

Arriva il nuovo decennio ed i fermenti che l’autore segnala sono quasi verità: i pittori dell’Avanguardia, le signore “bene”, vestite molto “trallalà” (come scrive Camilla Cederna nel suo Lato debole), le false intellettuali di sinistra attratte dal mondo artistico di Brera ed i mariti che sono Cavalieri del Lavoro, fabbricano le teleferiche “migliori del mondo” e subiscono amicizie con bellimbusti e avventurieri di oscure origini. Ma i Cavalieri del Lavoro pensano e riflettono come l’anarchico Gabriele e questi personaggi estremi dichiarano che viviamo in un mondo demente, disorientato, demotivato.

Vale la pena di emergere e mettere bombe? È meglio che la società di oggi e di sempre si distrugga da sola. Non vale la pena di osare un gesto che prima o poi si realizzerà automaticamente !

 

 

Teatro: Vittoria

Città: Roma

Titolo: Viva la dinamite

Autore: Indro Montanelli

Regia: Filippo Crivelli

Interpreti: Viviana Toniolo, Stefano Altieri, Massimiliano Franciosa, Stefano Messina, Annalisa Favetti e Roberto Della Casa

Periodo: fino al 14 dicembre

 

Lucio De Angelis

(da Notizie radicali, 19 novembre 2008)


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