In Italia non è mai uscito un libro ben fatto come questo sulla santeria cubana. Lo dico anche a discapito del mio Cuba Magica, abbastanza completo sotto l’aspetto teorico, ma lacunoso nell’apparato iconografico. Aldo Bianchi compie un reportage fotografico in bianco e nero nel mondo dei santeros e dei paleros. Il suo obiettivo immortala riti, conchiglie, altari, bambole che raffigurano divinità, uomini e donne che celebrano per le strade di Santiago, città nera per eccellenza e culla dei riti afrocubani. L’autore racconta con rapidità e sforzo di sintesi le origini della santeria, la tratta degli schiavi, i cabildos, i riti, i tamburi batá, le danze dedicate alle divinità che ormai fanno parte del folclore nazionale, il pantheon yoruba, la mitologia, il palo monte, il vudu e lo spiritismo. Un tecnico della materia, un antropologo o un professore universitario, troveranno da ridire per le inevitabili lacune presenti nel testo. Non credo che Aldo Bianchi si rivolga a questo tipo di pubblico, ma piuttosto al curioso della materia esoterica, che si troverà più che soddisfatto da un volume di pregio, pubblicato in carta fotografica e ben illustrato. Le foto in bianco e nero che ritraggono momenti di vita cubana e rituali magici sono la cosa migliore del volume e valgono da sole la spesa del libro.
In questo Oblò (correlazione in calce) trovate alcuni rapidi cenni sulla santeria pubblicati nel settembre dello scorso anno.
Per saperne di più leggete Santeros di Aldo Bianchi e - se avete ancora qualche curiosità - sfogliate il mio Cuba magica (Mursia, 2003).
Gordiano Lupi