Nella precipitazione degli eventi si resta quasi senza fiato. Mi fermo un momento sulla crudele vicenda di Eluana Englaro, una agonia che sembra non avere fine, resa più pesante e difficile dall'ingerenza del Vaticano: le parole del cardinale che si occupa di medicina fanno venire i brividi. E se succedesse a un papa, di entrare in coma irreversibile? Qualcosa di simile deve essere successo con la morte di Pio XII, di cui si disse che aveva rifiutato la morfina, non si è mai saputo niente di preciso sulla morte di papa Luciani, e a proposito di Giovanni Paolo II è stato chiaro che si sono sospese le cure. Tutto avviene in luoghi e forme non controllabili e misteriose, mentre intorno al padre di Eluana si scatena una orribile gara di mostri: chi vuole mantenere a vegetare un parente lo faccia, ma non si può imporre una cosa simile a nessuno. Importante la vicenda della tredicenne inglese, che mostra anche un accanimento della medicina, che “curando” la leucemia di una bambina, le ha rovinato il cuore e adesso vorrebbe trapiantargliene uno. Certamente una forte colpa ricade da noi sul Parlamento che non è mai riuscito ad approvare una legge sul testamento biologico, mostrando quanto fragile sia la sua autonomia di fronte ai poteri forti, il Vaticano, la Confindustria ecc.
Questo basta per capire che cosa sta succedendo: la prima cosa da sottolineare è che il parlamento resta sempre più sullo sfondo della vita politica, il governo enuncia in tv le sue intenzioni e quelle sono già legge, il parlamento quasi quasi non mette nemmeno più lo spolverino della ratifica. Adesso le decisioni vengono addirittura prese a casa di Berlusconi, nella sua casa privata. Oppure vengono enunciate da Berlusconi da qualsiasi schermo si trovi a portata: e sono dichiarazioni di singolare disinvoltura, già sepolto Bush, e appoggiata la federazione russa senza il minimo criterio.
L'esplicito attacco al sindacato e alla Cgil fomenta la provocazione sociale, cui il governo dichiara sempre -senza che alle parole seguano i fatti- che rimedierà poi con misure assistenziali: le assistenze non si vedono, ma si semina una cultura dell'assistenza invece che dei diritti. Andiamo indietro di decenni. Sarà molto importante tener ferma la capacità di lotta e allargare le alleanze.
Lidia Menapace