La Papessa Giovanna di Claudio Pallottini e Massimiliano Giovanetti è in scena fino al 16 novembre al Teatro “Ghione” di Roma per la regia di Terry D’Alfonso. Sandra Collodel ne è la brava interprete affiancata da Andrea Pirolli con la partecipazione nei contributi video di Giorgio Albertazzi, Gigi Proietti e Giorgio Lupano.
Attorno all’anno 855, prima del Mille, secondo una leggenda ampiamente diffusa e viva ancora oggi, una donna sarebbe salita al soglio di Pietro da sempre e per sempre retto da uomini. Per più di due anni la Papessa avrebbe governato la Chiesa, emanando leggi e ordinando ministri, finché un evento improvviso, durante una processione solenne, non ne avrebbe rivelato pubblicamente e drammaticamente l’identità femminile.
Giovanna è una leggenda, ma con dei precisi riferimenti storici e quindi reali. Potrebbe forse anche essere un’invenzione della tradizione popolare anticlericale ed eretica. Questa messinscena tiene in considerazione le diverse ipotesi, fondendole attraverso la chiave dell’ironia e del grottesco. Il gioco, il divertimento, la fantasia, ma anche il dramma sono alla base della narrazione dell’evento, accettato e poi rifiutato dalla Chiesa attraverso gli undici secoli che ci separano dall’accadimento.
Una testualità che, prendendo spunto dalla Papessa Giovanna, racconta l’ansia, le gioie e l’avventura di una donna innamorata, una donna che rifiuta il suo ruolo subalterno per essere protagonista del proprio destino e dei propri sentimenti. La narrazione della vicenda si affida anche all’uso di video in alternanza alle ambientazioni di palcoscenico. Contro la maglia d’un velo bianco opaco sono state proiettate le immagini d’una parte intima della leggenda, dove la presenza di Giorgio Albertazzi, nel ruolo del vescovo Niceta, e quella di Giorgio Lupano, nei panni di frate Frumenzio, hanno contribuito ad arricchire il lavoro. Altro apporto è venuto dal video che vede protagonista Gigi Proietti, il quale ha incarnato il personaggio dell’Eremita nella maniera saggio-comica a lui cara, suscitando ad ogni intervento gli applausi del pubblico.
Secondo la narrazione, Giovanna era una donna inglese, educata a Magonza e vestita in abiti maschili che, a causa della natura convincente del suo travestimento, divenne un monaco con il nome di Johannes Anglicus.
Venne eletta dopo la morte di papa Leone IV (17 luglio 855) in un'epoca in cui l'investitura del papa avveniva in modo fortuito, prendendo il nome di Giovanni VIII. La papessa, innamorata di Frate Frumenzio, ne rimase incinta. Durante la processione di Pasqua, nei pressi della basilica di San Clemente, la folla entusiasta si strinse attorno al cavallo che portava il pontefice. Il cavallo reagì, quasi provocando un incidente. Il trauma dell'esperienza portò “papa Giovanni” ad un travaglio prematuro.
Scopertone il segreto, la papessa Giovanna venne trascinata per i piedi da un cavallo, attraverso le strade di Roma, e lapidata a morte dalla folla inferocita. Venne sepolta nella strada, dove la sua vera identità era stata svelata, tra San Giovanni in Laterano e San Pietro in Vaticano. Questa strada venne (apparentemente) evitata dalle successive processioni papali - anche se quando quest'ultimo dettaglio divenne parte della leggenda popolare, nel XIV secolo, il papato era ad Avignone, e non c'erano processioni papali a Roma.
Sempre secondo la leggenda, a Giovanna successe papa Benedetto III, che regnò per breve tempo, ma si assicurò che il suo predecessore venisse omesso dalle registrazioni storiche. Benedetto III si considera abbia regnato dall'855 al 7 aprile 858. Il nome papale che Giovanna assunse venne in seguito utilizzato da un altro papa Giovanni VIII (pontefice dal 14 dicembre 872 al 16 dicembre 882).
Il mito della papessa Giovanna fu screditato dagli studi di David Blondel, uno storico e pastore protestante della metà del Seicento. Blondel, attraverso un'analisi dettagliata delle affermazioni e delle tempistiche suggerite, argomentò che nessun evento di questo tipo poteva essere avvenuto.
Il momento della prima comparsa della storia coincide con la morte di Federico II, che era stato in conflitto con il papato. Gli storici concordano in generale che la storia della papessa Giovanna sia una satira anti papale ideata per collegarsi allo scontro del papato con il Sacro Romano Impero, facendo leva su tre paure cattoliche medioevali: un papa sessualmente attivo, una donna in posizione di autorità dominante sugli uomini, l'inganno portato nel cuore stesso della Chiesa.
Ciò che potrebbe aver preso avvio come satira da presentare nei carnevali di tutta Europa, finì comunque per essere una realtà accettata a tal punto che alla papessa Giovanna fanno riferimento personaggi come Guglielmo di Ockham.
Ella compare anche in alcuni elenchi di Papi, principalmente nel Duomo di Siena, dove la sua immagine appare tra quella dei veri pontefici. La leggenda acquisì supporto dalla confusione sugli ordinali dati ai papi di nome Giovanni; siccome Giovanni è il nome di papa più usato, e alcuni Giovanni erano antipapi, ci fu confusione su quali numeri appartenessero a quali veri papa Giovanni. A causa di ciò l'elenco dei Papi non comprende un papa Giovanni XX.
Teatro: Ghione
Città: Roma
Titolo: La Papessa Giovanna
Autori: Claudio Pallottini e Massimiliano Giovanetti, da un’idea di Stefano di Pietro
Interpreti: Sandra Collodel e Andrea Pirolli
con l’amichevole partecipazione nei contributi video di Giorgio Albertazzi, Gigi Proietti e Giorgio Lupano
Regia: Terry D’Alfonso
Musiche originali: Marco Podda
Costumi: Essecci - Sartoria Farani
Periodo: fino al 16 novembre
Lucio De Angelis
(da Notizie radicali, 6 novembre 2008)