Perdona loro, perché non sanno quello che fanno e perdona noi che siamo complici!
Tu, Gesù, sei nato in Palestina da una palestinese.
Sei probabilmente molto più abbronzato di me, che sono nato nelle Prealpi venete. Ed anche tua madre, l’unico essere solo umano in contatto fisico interno con Aldilà, deve esser abbronzata, eppure sappiamo che è l’Immacolata, madre nostra grazie a Te.
Non chiedo a Te di perdonare il nostro Presidente del Consiglio che ha pensato di scherzare sull’abbronzatura di Obama e non si vergogna ancora.
Richiamerei la Tua attenzione invano: Tutto il mondo ha riso di lui e noi che l’abbiamo scelto peniamo vergogna. Anche Obama l’ha perdonato per la gaffe; avrà fatto così perché sa far politica, che è inghiottire ed oliare il male perché passi il bene che si vuole che diventi reale.
Ti chiedo, invece, di aiutare me ad inghiottire e a perdonarlo: è tanto lontano dall’etica che non distingue più il bene dal male, ciò che è risibile da quanto è drammatico e luminoso. Non sa quello che fa!
È il vecchietto della nostra Italietta.
Benedetto XVI ci ha detto: «Il perdono è l’unica forza che rende la vita, questa valle, abitabile. L’unica forza di libertà profonda, … perché libera dalla schiavitù del male e del dolore, togliendo il veleno della solitudine e mostrando vicina una speranza» (Bari, chiusura del Congresso Eucaristico).
Non distinguere il bene dal male è vivere il relativismo. Questa è la confusione della nostra Italietta.
Perdona noi, dunque, che abbiamo votato in massa il vecchietto anziché lasciarlo in pace sulla carrozzina a giocare con i nipotini.
Perdonaci perché ci stiamo facendo guidare da gente capace di ogni bassezza quotidiana e non troviamo la forza, la serenità e l’unione per dire –basta!–; perdonaci soprattutto come credenti che dovremmo testimoniare con più forza la Verità ed invece non leviamo alto neppure un –guai a voi!–.
Perdonaci, Padre nostro!
Carlo Forin