Giostra del bastardo amore
1
dietro la porta chiusa
guaivo
la mia fame
bussavo e strepitavo
e intanto maledivo
e ti dicevo
parla
fammi un cenno
la porta cigolava
ma non si apriva
la furia saliva
vento insano
e ti colpiva
tu retrocedevi
e più ti rinchiudevi
io restavo al suolo
pelle di cane morto
pensando d’essere tappeto
della tua inclemenza
ti odiavo
e intanto un po’ crescevo
e piano piano
studiavo
qual era la tua arma
e la rubavo
sacrificando l’amore
vaporoso
dentro lo stivaletto
doloroso
ahi ahi
quanto male mi facevo
per imparare
a fare male a te
e ripagarti
di simile misura
e un giorno ululasti
dietro la porta chiusa
un po’ pregasti
rabbioso soffio
e le parole attese:
“stammi più attorno!”
io me ne abbeverai
restai zitta
poi ti parlai
pretesi:
“abbatti quella porta
ardila
ricorda il mio nome
invocalo
e ti risponderò
2
tu ed io
sommati danno zero
e nel buco
d’uno zero
spaccato
stiamo come larve
ma non ci trasformeremo
3
incontrastati voli
su picchi inaccessibili
di quando fui donna
amata amante
restano echi
inquietanti e belli
4
possibile mai
ch’io abbia ordito
un’illusione
così perfetta
sfera stregata
in cui proietto
e raccolgo
desideri
rapide visioni
brevi da bere
lunghe d’assaporare
impossibili da dimenticare
legata a un filo
che senza posa
secerne
cattedrali e radure
5
sono i tuoi piedi la terra su cui poggia
la mia casa
pilastri le tue gambe che narrare
non posso
solarium il tuo bacino
balconi al sole i fianchi
il plesso venoso percorro affannata
così in alto è il tuo cuore
salotto della mia casa
camino della mia casa
motivi gotici le spalle d’onice
velluto ambrato il volto che bacio
per comprendere il cielo
tetto della mia casa
6
vampiro che succhi le mie vene
m’hai inaridita come crepa antica
e succhi ora il mio odio
e te ne pasci
parodia d’un angelo
mediocre uomo
ti alimenti d’un sogno disfatto
di cui raccogli i resti
masticati e triti
7
ho conosciuto l’inferno
buio senza confini
dove la mente brancola
senza la luce
del tuo pensiero
ho conosciuto l’eterno
dove immutabile
è il tuo amore
e quanto mi hai insegnato
8
ho tentato
tentato e ritentato
di mutare il corso
di sterili singhiozzi
rigagnoli brevi
frenati dalla mota
viscosamente legati
al letto in dissoluzione
ma dunque
amore mille volte
maledetto
sorgente e culla
d’ogni mio respiro
e sepoltura
sarai come sempre sei stato
in ogni giorno mio?
9
orzo caramellato
la pancia
e dentro acquattato
sonnecchia l’urlo
l’ombelico a fatica
gli resiste
e labbra strette
su contenuto furore d’amore
come barchette
su calma piatta d’onde
di solfuro
10
non voglio stare sola
non posso stare in compagnia
ah compagno
eterno compagno
con cui non fui mai insieme
perché non può sostituirti
né un mare di persone
né un mare di silenzi?
perché solo a te
che non ci sei
aspergo di violetta
in quotidiana liturgia d’amore
e solo al tuo sognato riso
rido?
12
coltello a serramanico
chiuso nel petto
scatta la lama
e taglia a raggiera
lasciandomi svuotata
di sangue
e gonfia di dolore
per quest’amore
il tempo
oh il tempo
non conta
13
se ulcera profonda
fosse stato il mio amore
per te
la bruciatura sarebbe vasta
come foresta in fiamme
ma era cancrena
amore mio
e l’area vasta
come l’anima mia
adesso è buco
enorme e vuoto
che tento di riempire
con sentimenti umani
cose di tutti i giorni
e guai a chi volesse dir male
di te:
a maledirti basto io!
14
donna
discepola
del lupo
ventre
anfratto
di belva
zanne
spade puntate
all’aorta
amore belva
carnivoro delle praterie
insaziabile e solo
15
per cercarti lassù
fra carri e orse
mi persi
fra carri e orse
vago
polvere di ghiaccio
strappata alle comete
16
ti piace il bianco metallo
ti piace il fioretto e il pugnale
fremi a toccare le lame
ma non tagli mai pane
17
mi travestii da uomo
e mi sedussi
per non essere più
schiava e tiranna
note d’un mandolino
stonato
fanno ridere e piangere:
a volte
per vivere
si rovescia la vita
18
forte ricco denso
sangue
di toro
da combattimento
ricco denso forte
grasso sangue
rosso caldo
cola
dal manto nero
del toro
trucidato
nell’arena affollata
di pamplona
19
e lo sporco da strofinare
sull’altare di pietra
con le anche ruotanti
percuoti ansante
l’indelebile macchia
eva del desiderio:
il sapore di mela
ti resiste ostinato
nella bocca veemente
20
offro la gola
ma tu non mi colpisci
tu non usi pietà
non la conosci
e vuoi ch’io viva
riflessa nel tuo scudo
laminato d’oro
che non ti para
no
non ti protegge
e non inganna me
col suo splendore fine
non m’incanta il tuo scudo
amore mio
non ti ripara dalla mia passione
ti prenderò
ne puoi stare certo
se non in questa vita in qualche altra
e mi offrirai la gola per morire
ma non ti colpirò
d’un taglio netto
e implorerai la fine
così è la giostra del bastardo amore
che avanza indietreggia e non perdona