Identificados y exhibicionistas
Contracorriente de la escondedera y la simulación, algunos bloggers alternativos hemos puesto nuestro documento de identidad junto a los textos que escribimos. En medio de tanta máscara auto impuesta, enseñar el carnet me recuerda al exhibicionista que se abre el abrigo, aunque todos sepan lo que lleva adentro.
Mi huella dactilar, mis dos apellidos y hasta el nombre de mis padres aparecen en la cartulina azulada que da fe de mi existencia. Para evitar que los policías se desgasten diciéndome “identifíquese ciudadana”, doy por adelantado las señas de mi vida. Lo ha hecho también Claudia en su ecléctico blog Octavo Cerco, Lía en sus arranques de Habanemia y algunos otros que revelan sus datos para espantar el miedo.
Quién sabe si logremos contagiar a los trolls que, amparados en el anonimato, intentan colapsar nuestros sitios con insultos. Es poco probable, sin embargo, que la fiebre de identificarse llegue hasta quienes tienen como oficio no dar la cara. A esos “anónimos muchachos” quiero mostrarles que al abrirme el abrigo soy algo más que el 75090424130, un documento envuelto en plástico y un pulgar manchado de tinta que se pega al papel.
Yoani Sánchez
Identificati ed esibizionisti
A noi bloggers alternativi piace andare controcorrente, non amiamo nascondigli e simulazioni: per questo pubblichiamo i nostri documenti di identità insieme ai testi che scriviamo. Tra tanti travestimenti autoimposti, mostrare il documento mi fa venire a mente l’esibizionista che apre il cappotto, anche se tutti sanno bene quello che nasconde.
La mia impronta digitale, i miei due cognomi e persino il nome dei miei genitori compaiono nella cartolina bluette che garantisce la mia esistenza. Per evitare che i poliziotti si logorino dicendomi: “si identifichi cittadina”, anticipo i dati essenziali della mia vita. Lo ha fatto anche Claudia nel suo eclettico blog Octavo Cerco, Lía nei suoi sforzi di Habanemia e alcuni altri che rivelano i loro dati per esorcizzare la paura.
Chissà se riusciremo a contagiare i trolls che, protetti dall’anonimato, tentano di mandare in tilt i nostri siti riempiendoli di insulti. È poco probabile, tuttavia, che la febbre di identificarsi arrivi fino a coloro che hanno l’abitudine di non mostrare il volto. A codesti “anonimi ragazzi” voglio mostrare che quando apro il cappotto non sono niente altro che il numero 75090424130, un documento avvolto nella plastica e un pollice macchiato di inchiostro che si attacca alla carta.
Traduzione di Gordiano Lupi