Venerdì , 22 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > Discorso amoroso
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Maria Lanciotti: Un fiore per i miei cari
03 Novembre 2008
 

Nel giorno dei morti io non vado al cimitero. Al cimitero non ci vado nemmeno in tutti gli altri giorni dell’anno, i morti cari me li porto appresso sempre e se voglio offrire loro un fiore lo vado a cogliere con essi in mezzo a un prato o in cima a una montagna. Il cimitero l’ho frequentato troppo a lungo durante la mia vita, fin da quando ragazzina orfana di padre mi vestirono a lutto per un anno e un giorno sì e un giorno no mi portavano a trovarlo al camposanto. Io guardavo la foto sulla lapide e non vi riconoscevo mio padre, tentavo di parlare con lui e in testa non mi si formava alcun pensiero. Quando lasciavo il cimitero mi sentivo dentro il peso di una colpa più grossa di me, e l’unica cosa che sapevo fare era piangere.

Tante persone care mi hanno lasciata nel tempo, e ho continuato così a frequentare il cimitero portando mazzi di fiori, cambiando l’acqua nei vasi, lucidando col sidol i simboli in ottone della cristianità. E sempre, uscendo dal cancello del cimitero lasciandomi alle spalle i miei cari defunti, non mi sono sentita in pace né con essi, né col mondo, né con me stessa.

Poi, diversi anni fa, decisi di non andare più a cercare i morti dove non sono.

Non è stata una mossa facile, i parenti non hanno capito e mi hanno giudicata senza sentimenti e senza rispetto per i defunti; non ho cercato di spiegare loro il mio modo di onorarli, non sarebbe servito a nulla. Ma i miei figli lo sanno, che io con i miei morti ci parlo in qualunque posto mi trovi, così come parlo con Dio.

Una concezione tutta mia di considerare l’oltre e il legame che unisce cielo e terra.

Questo per dire che il 2 novembre per me è un giorno di commemorazione come tutti gli altri, poiché il pensiero quando c’è non guarda il calendario.

E tuttavia, pur pensandola così, rispetto in pieno chi il 2 novembre si reca al cimitero a trovare parenti vicini e lontani con grandi mazzi di fiori e una scatola di lumini. Ognuno credo debba vedersela con se stesso e seguire la via che più gli porta pace.

Oggi dunque non vado al cimitero, ma osservo con particolare attenzione la vita. Osservo la vita che mi circonda, nel suo bene e nel suo male, e ne parlo con i miei.

Certo, caro papà, che se tu fossi qui, in questo nostro pianeta sconvolto prossimo a schiattare per le troppo offese che subisce con un dolore che si ripercuote in ogni fibra dell’essere umano, in ogni piega dell’anima, non te ne staresti certo buono buono a guardare, ma prenderesti la vanga e ti metteresti a rivoltare la terra per fargli prendere sole; faresti uno scasso grande e profondo per tirare fuori dalla pancia della terra la sua fertilità invaginata, e nel frattempo bestemmieresti come un turco contro coloro che l’hanno ridotta così, perché tu la terra l’hai conosciuta a fondo, amata a fondo, servita a fondo, rispettata a fondo, quando la terra s’ingrassava del tuo sudore e in cambio ti dava il nutrimento per te e la tua famiglia, in una sfida all’ultima possibilità, avvinghiati tu e la terra come amanti feroci e appassionati, avidi ognuno dell’odore dell’altro.

Se tu fossi qui, papà, mi diresti non andare al cimitero, lascia che i morti seppelliscano i loro morti. Non comprare fiori per me, mi diresti, lascia che i fiori muoiano sul loro lembo di terra per concimarla, per riprodurre altri fiori. Non venirmi a lucidare la lapide, mi diresti, ma accarezzami in quello che io sono. E io non sono polvere e cenere chiusi in un loculo. Non ho potuto concimare la terra con le mie ossa e il mio grasso – mi diresti – perché abbiamo qui tanti bei cimiteri monumentali che fanno onore ai morti e ai parenti dei morti, e certe usanze barbare che ci vogliono ammonticchiati qui, in queste cellette che compongono un alveare immenso di cemento e marmo e bronzo e ottoni molto decoroso, se vogliamo dirla tutta molto pacchiano, ma insomma si presenta bene e ti fa sembrare la morte meno nuda e meno cruda, un cambio di residenza obbligatorio ma pieno di comfort, se uno si contenta dell’apparenza.

Se tu fossi qui, papà, mi diresti brava, è nella terra che ti devi far seppellire, così come tu desideri e hai lasciato detto per iscritto come tua volontà; è nella terra che continuerai ad esistere, questa madre grande che abbraccia tutti i suoi frutti per moltiplicarli all’infinito, purché il più infido dei suoi figli, l’uomo e la sua barbarie, non riesca infine a spaccarle il cuore per farne polvere sottili.

Ecco, papà, ti ho portato il mio fiore. Il fiore che ho colto dai tuoi insegnamenti.

 

Maria Lanciotti


Articoli correlati

  Vetrina/ Maria Lanciotti. Inganni (Il nuovo mondo)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nella terra degli avi...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. oblivion
  Vetrina/ Maria Lanciotti. L’amore lo piantai nell’orto per l’inverno...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Seducente Natura
  Maria Lanciotti: Per chi ama, per chi è amato.
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Eroi
  Maria Lanciotti. E Gesù lagrimò
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Notte di primavera
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Antico padre
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Sempre
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Bianco
  Maria Lanciotti: Un posto in paradiso per i porcelli che muoiono senza arrivare a Natale
  Maria Lanciotti. “Canto di primavera”
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cicli
  Maria Lanciotti: La Rosa di Ferro
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Bianco, più della bianca neve...
  Salva con nome, Patrizia Garofalo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Assolo
  Maria Lanciotti: la vergognosa controriforma di Mariastella Gelmini
  Maria Lanciotti. Sulla Ciampino-Roma alcuni anni fa
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Il viaggio continua…
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Paisà
  Maria Lanciotti. Augusto racconta.../ Ringo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E ancora sono
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Haiku classico con e senza kigo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Se mi strappassi di dosso...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. I colori della barbarie
  Maria Lanciotti. Ricordati di santificare le feste
  Vetrina/ Maria Lanciotti. In secca
  Maria Lanciotti: “Tempo di abbracciare”. Prendendo spunto dal libro dell’Ecclesiaste
  Maria Lanciotti su Storia dell'infelicità di Flavio Ermini.
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Torrente
  Pearl S. Buck: La buona terra. Ri-lettura di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Meditando
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Per una morte bianca in fonderia
  Maria Lanciotti. Ri-lettura in versi del “Caligula” di Maria Grazia Siliato
  Maria Lanciotti. A bocca cucita col fil di ferro
  Maria Lanciotti: Asteria e la notte di Ba-bo
  Alberto Pucciarelli. “Il Villaggio di Gennaro”, ovvero Cooperativa san Giuseppe
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Borgata Mondo
  Maria Lanciotti. Il Caligola riflesso
  Vetrina/ Maria Lanciotti. La montagna della Pace
  Maria Lanciotti. Il gioco del “Mai si sarebbe pensato”
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Senzatetto
  Maria Lanciotti. La voce della Luna
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Brevemente
  Premio di poesia e stornelli nei dialetti del Lazio “Vincenzo Scarpellino” 2016
  Maria Lanciotti: Vacanze in campagna. Seconda parte
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E ora che le parole...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Rischiara l’aria un sorriso
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ancora
  Vetrina, In libreria/ Maria Lanciotti. Suono e visione – 1/3
  Maria Lanciotti: Il sesto senso.
  Maria Lanciotti. Cantuccio della fantasia/ Leggende indiane. (Quinta parte)
  Maria Lanciotti. Qui ci sono i leoni
  Luca Leoni. “Se tu mi chiedessi”, ovvero la realtà che precede la fantasia
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nuvole e fumo
  Maria Lanciotti: Lima e ferro. Con foto dal futuro
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Tepee
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Mediterraneo
  Maria Lanciotti. Panorama
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Primavera
  Monte Compatri. Maria Lanciotti per “Il Caligola riflesso”
  Maria Lanciotti. Amal, la speranza migrante
  Maria Lanciotti: Plico-Plico
  Maria Lanciotti: Cantuccio della fantasia. Leggende indiane. (Quarta parte)
  Mario Lozzi*. Ri-lettura de “La figlia della Rupe” di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nuove terre
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Lungomare degli Ardeatini
  Maria Lanciotti: Cantuccio della fantasia. Leggende indiane (Terza parte)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Pensieri di pace
  Maria Lanciotti. La Cina nel cuore
  Maria Lanciotti: Iniziazione misterica delle figlie di Eva quando avevamo ancora l’anello al naso…
  Maria Lanciotti: Cantuccio della fantasia. Leggende indiane. (Seconda parte)
  Maria Lanciotti: Questione di QI
  Maria Lanciotti: Cantuccio della fantasia. Leggende indiane. (Prima parte)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Non più picchi e strapiombi...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Natale 2023. Mani nude. Mani aperte
  In libreria/ Maurizio Rossi. “Riόne Munnu (Borgata Mondo)” di Maria Lanciotti
  Petra VoXo. Dove sono finite le voci delle bambine?
  Shingle. Diari scritti dai padri per i nostri figli
  Maria Lanciotti. Tutti al mare al tempo del Boom sulla costa laziale
  Vetrina/ Maria Lanciotti. L’ultima freccia...
  Maria Lanciotti. La memoria di chi c’era – 2
  Vetrina/ Maria Lanciotti. La ballata del monsignore
  Maria lanciotti: Io Nico che so come amarti
  14 febbraio. Amore, “dacci un segno di vita”
  A Monte Compatri il Villaggio di Gennaro
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nossignori...
  Mario Rigoni Stern: "Il sergente nella neve". Ri-lettura di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Immagini in forma di haiku
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Rinascita
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Pensiero d’aprile
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Casi
  Maria Lanciotti. La Natura che combatte
  Maria Lanciotti: Aria di primavera
  Maria Lanciotti: Aspettando Samuele
  Maria Lanciotti. Compleanni
  Maria Lanciotti: Divagazioni allappanti sotto i baffi di Trilussa
  Maria Lanciotti: Il dolore del papa per i morti di Kabul
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Poi finirono le parole...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Mimose
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Veranda sul mare d’inverno...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Non darti pena...
  Maria Lanciotti. La via di Pepe
  Maria Lanciotti: Eluana Englaro, ...non puoi andare in pace
  I brevissimi/ Maria Lanciotti. Voci dall’isola
  Maria Lanciotti: Terra castellana
  “La sacca del pastore” di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E tu ridevi
  Il Bambinello, la defezione dell’ONU e la Speranza
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cela i tuoi versi...
  Maria Lanciotti: Vacanze in campagna. Prima Parte
  Maria Lanciotti. Natale all’ipermercato
  Maria Lanciotti: Vieni a me bambino, che t’insegno io l’educazione
  Maria Lanciotti. Forty Fingers ‒ Altre note sul sesto rigo
  Maria Lanciotti: Ti racconto una storia (Fiaba per Discorso amoroso)
  Maria Lanciotti. Murale
  A conforto di papa Ratzinger: L’importante per i bambini è non sentirsi figli di nessuno
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ancora e sempre una possibilità per un sogno di pace
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Petali
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Lascito
  Maria Lanciotti: Tutto cominciò con una morte bianca
  Spot/ Maria Lanciotti. E dirti ancora
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cosmo
  Maria Lanciotti: Transumanza
  Maria Lanciotti. La memoria di chi c’era – 3
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Binari
  Amina e la maledizione dell’abate
  Maria Lanciotti: La confessione
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Boom e controtendenza (1998)
  Maria Lanciotti: Vacanze in campagna. Terza parte
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Dieci haiku
  Maria Lanciotti: Un passo indietro
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Già tutto detto...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Indios
  Maria Lanciotti. SpirAli – Appunti per un vissuto
  Maria Lanciotti. I brevissimi/ E io aspetto Elisa
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Traccia
  Lapegrama: “Come andarono i fatti” di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. L'onda
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Che non ti perda...
  Maria Lanciotti. Stasera si cambia programma
  Maria Lanciotti. Il Villaggio di Gennaro – 3.
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E pensavo a te (per i Ragazzi del ’99)
  Maria Lanciotti. Il Villaggio di Gennaro – 1.
  Premi e concorsi/ Maria Lanciotti. Giuggiole m’offri...
  In libreria/ Roberto Canò. Maria Lanciotti tra prosa e poesia nella raccolta “Spirali”
  Maria Lanciotti: Il giardino dopo l'ultima stanza
  Maria Lanciotti. Forza Roma!
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Sassi e astri
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Romanza
  Maria Lanciotti. Castelli da amare
  Maria Lanciotti: L'ultimo Milingo a Zagarol
  “La voce delle bambine” all’ex chiesa di San Francesco a Velletri (Roma)
  Maria Lanciotti: Invettiva
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Dedicata
  Maria Lanciotti. La vera faccia del corteo contro l’inceneritore di Albano
  Vetrina/ Maria Lanciotti (haiku)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ehi, ehi! tempo...
  Gabriele Santoni. Ri-lettura de “La figlia della rupe e del mare” di Maria Lanciotti
  Vetrina – In libreria/ Maria Lanciotti. Flash
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Senza cattiveria
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Lungomare
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Dammi una mela...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Araldica
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Amore mio
  Maria Lanciotti. SpirAli – Appunti per un vissuto
  Roma. Trentennale del Movimento studentesco “La Pantera”
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Estasi
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Non vedo bambini nel borgo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Carezze di aghi
  Maria Lanciotti. SpirAli – Appunti per un vissuto
  Maria Lanciotti: Offerta speciale: ammazzi due e paghi per uno
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Leggi
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ecclèsia
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Per un impiccato in cella d’isolamento
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Eppure sai...
  Maria Lanciotti. Un sorriso che non si spegne
  Maria Lanciotti. 1960 ‒ Versi giovanili
  Vetrina/ Maria Lanciotti. M’invita ancora...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Estemporanee
  Maria Lanciotti: Il viaggio della vita
  In libreria/ Memoria e dialetto in “Giracéo” di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti. La memoria di chi c’era – 1
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Pasqua 2022
  Maria Lanciotti. Campo lungo
  Luca Pizzurro. Riflessioni dal sesto piano di un palazzo con vista su Napoli
  Maria Lanciotti: Pasolini e le 120 giornate di Sodoma
  Maria Lanciotti: L’ombra cupa der cupolone
  Rilettura/ Luigi Boccilli. “Campo di grano” di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Non attendo più roventi lave...
  Maria Lanciotti: La morte in faccia
  Maria Lanciotti: I mangiatori di carta.
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Io sono musulmana
  Maria Lanciotti: Caccia al pedone
  Maria Lanciotti: Quei fichi dolci colti alla luce della luna
  Maria Lanciotti. Music “on Volcanic Lakes”
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cavalieri
  Vetrina/ Maria Lanciotti. A volte, il cielo... (1960)
  Maria Lanciotti. Poesie sparse
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cavalieri
  Maria Lanciotti. Il Villaggio di Gennaro – 2.
  Maria Lanciotti: Ronda armata 1euro a notte per dormire come un angioletto
  Tonaca e mascherina. La CEI al tempo del Covid
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ho conosciuto una ragazza...
  Pier Paolo Pasolini: Il padre selvaggio. Ri-lettura di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Percezioni (12 haiku)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Vieni, mio caro uomo...
  Maria Lanciotti: C’era una volta il maestro unico. I racconti della nonna
  Maria Lanciotti: Il paese di Natale dove accadono strani fatti e si parla in rima
  Maria Lanciotti. Mi hanno rubato la conca di rame
  Maria Lanciotti. La rosa nera e la rosa rossa, una storia follemente umana – 1
  Maurizio Rossi. Ri-lettura di “Giracéo” (Capogiro) di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti: Infinitamente mai
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Haiku – con e senza kigo
  Maria Lanciotti: Giacomo, non guardare!
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Erano i giorni che non si spengono a notte
  Maria Lanciotti. Lascia ch’io cerchi la mia strada...
  Maria Lanciotti. Estate 1943 – Forse un ricordo, forse un racconto
  I “Brevissimi” di Maria Lanciotti/ 1. Rione Mirafiori
  Maria Lanciotti. Fotogrammi
  Maria Lanciotti: Clemente e la sua bella ragazza
  John Steinbeck: La luna è tramontata. Ri-lettura di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Affoga nel nero...
  Maria Lanciotti: La poesia quand’era al fronte. Ricordino di poesia sorgiva
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Un passo dopo l'altro...
  Maria Lanciotti. Se tu mi chiedessi
  Maria Lanciotti: Il buco nella rete
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Scorreva come lava nella gola...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Anno zero
  Maria Lanciotti, Pensierino estivo della sera
  Maria Lanciotti: Giostra del bastardo amore
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Generazioni
 
 
Immagini correlate

 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.7%
NO
 29.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy