Vento del Nord
Il vento arrivò improvviso da Nord. Raggelò i pensieri dei cinque che erano sul ghiozzo.
Pomeriggio di primavera. Sabato.
Avevano deciso una gita lungo il fiume.
Tre donne e due uomini. Amici da una vita. Amanti delle avventure piccole e grandi.
Incoscienti, qualche volta.
Non erano più giovani.
Governava, il ghiozzo, un uomo che aveva occhi carbone in un mare di rughe.
Attento. Rigido.
All’arrivo del vento, ebbe uno scatto nervoso.
Guardò il cielo. Poi sbirciò verso io cinque, scossi da brividi.
La barca ondeggiò. Una delle donne gridò: “Madonna santa”.
Il vento si fece più duro. Intenso.
Mozzava il fiato.
La barca si bloccò in mezzo al fiume. Motore fermo di colpo.
Il vecchio dagli occhi carbone pensò: “Si mette male”. Ed ebbe paura.
La barca fu vista da un ragazzo, un’ora dopo. Rovesciata.
Il primo corpo, quello di una delle due donne, affiorò al ponte nuovo. Era andato a cozzare contro il pilone centrale.
Il giorno dopo trovarono gli altri quattro. E smisero di cercare.
Nessuno pensò al vecchio barcaiolo, tradito dal suo fiume.
Viveva solo.
Ladri
Non le andava di star chiusa in camera, in attesa, immaginando le soluzioni peggiori per una donna sola. Decise, allora, di andare gobboni e uscì dalla stanza, il fucile ben saldo in mano. Erano le tre di notte. Al piano di sotto c’era qualcuno, che si muoveva maldestro. Più che a una, pensava a due persone. E aveva ragione. Dal ballatoio vide due pile accese. Poi due figure. Dalla cucina passarono al salotto, poi alla sala da pranzo, quindi s’infilarono nello studio. Scese alla svelta, a piedi scalzi, neanche uno scricchiolìo. Non ebbe dubbi, ripensamenti, paura. Era il suo carattere. Dai bisbigli capì – fu un attimo – che erano due uomini. Li prese alle spalle, con sicurezza, mano ferma, mentre guardavano, e valutavano, un quadro neanche tanto importante.
Riccardo Cardellicchio