Per la collana “Lunaris” di Morgana Edizioni è stato pubblicato Le “Barsane”. Venditrici ambulanti dalla Lunigiana al Nord Italia di Adriana Dadà. Il libro è il frutto di un lavoro quadriennale sul tema “Donne, lavoro, migrazioni” in un’area della Toscana, la Lunigiana che, per almeno due secoli, ha visto partire donne e uomini da una zona “arretrata” per lavorare in altre aree dell’Italia e all’estero.
Dalla consuetudine di emigrare per lavori agricoli dalla Lunigiana in quell’area che dal bresciano si irradia nelle province limitrofe - fino a Cuneo e Novara a Ovest, a Mantova e Verona a Est, a Milano a Nord e nell’Emilia a Sud - nasce già nella seconda metà dell’Ottocento, la possibilità di vendita come “merciaie a giro” di oggetti di vario tipo, come accessori di base per la casa e per l'abbigliamento, la pietra per affilare le lame utili nei lavori agricoli, almanacchi e libri. Le varie aree della Lunigiana si specializzeranno poi in diversi settori di vendita, con Mulazzo e Pontremoli che daranno vita alla catena migratoria più nota, quella dei librai, oggi protagonisti del prestigioso Premio Bancarella.
Il venditore è letteralmente un negozio ambulante, con merci di vario tipo che trasporta con tutti gli strumenti che può permettersi: gerle sulle spalle, contenitori di legno con cassetti che permettono di esporre bene la merce, stringhe e cinture in mano, e una valigia piena di altre mercanzie. Viene da domandarsi come facessero a trasportare tutto: uno dei sistemi era quello di unire due contenitori, una valigia e una cassetta con un laccio di stoffa resistente che appoggiato sulle spalle permetteva di portarne una davanti e una sul dorso. Con questo sistema anche le donne potevano caricarsi pesanti fardelli, come ceste, le “cavagne” e voluminose valige, anche se si può capire con che fatica e quali conseguenze per il corpo.
La documentazione archivistica segnala già nella prima metà dell’Ottocento - in tempi di prevalente migrazioni maschili - una presenza notevole per quei tempi di donne che si spostano per lavorare. Nel secolo seguente questi flussi divengono ancor più ampi e le donne, da sole, con la famiglia, o “serve” di piccoli imprenditori, si specializzano nella vendita ambulante. Il lavoro si svolge girando cascine, piccoli borghi o periferie della città a vendere “porta a porta”, in un’area che va dal Nord dell’Emilia alla Bassa Lombardia ad alcune zone di Piemonte e Veneto. Dai primi passaporti ottocenteschi che definiscono quest’area Bresciana, la zona di lavoro ambulante si trasforma nel linguaggio dialettale in Barsana, e Barsan vengono chiamati quelli che partono, dapprima con una lavoro stagionale; dagli anni Trenta del Novecento saranno costretti a sedentarizzarsi, facendo poi “fortuna” nel periodo del boom economico postbellico.
Le donne hanno dato un gran contributo a questo lavoro, ma nella vulgata si parla di Barsan, coprendo con il terminale plurale la partecipazione notevole femminile, d’altronde testimoniata dalla documentazione archivistica e dalla memoria “diffusa”. Il lavoro di ricerca negli archivi locali, ma soprattutto in quelli famigliari ci ha restituito volti e voci di donne – attraverso fotografie e videointerviste – grazie alle quali è oggi possibile avere la storia di quel lavoro femminile dimenticato.
«Non dimostrerò che le donne sono state fra gli eroici costruttori che inventarono i “congegni” che rivoluzionarono la produzione tessile, i giganti imprenditoriali dell’industria ingegneristica, o i chimici innovativi dell’industria della tintoria. Fu nelle istituzioni al di fuori dell’industria moderna - nella protoindustria, nell’ambito famigliare che avvenne il contributo delle donne, ma i suoi effetti modellarono le relazioni sociali assai più ampiamente».
Louise A. Tilly, Genere e industrializzazione: nuove prospettive.
Patrocinato da Regione Toscana, Provincia di Massa-Carrara, Comune di Bagnone e dal Museo-Archivio della Memoria il libro sarà presentato a Bagnone (Massa-Carrara) nel Palazzo del Consiglio, Piazza Roma venerdì 31 ottobre 2008 alle ore 21:00.
Interverranno:
Gianfranco Lazzeroni Sindaco del Comune di Bagnone
Chiara Grassi Presidente della Commissione Regionale Pari Opportunità
Adriana Dadà - Ricercatrice presso l'Università di Firenze, insegna Storia Contemporanea e Storia della Toscana contemporanea. Si è occupata di storia dei movimenti politici e in particolare di storia dell'anarchismo. Nell'ultimo periodo ha dedicato i suoi studi a ricerche sulle “donne migranti di ieri e di oggi”. Su questo tema ha prodotto anche videodocumentari e mostre. Ha pubblicato vari libri e con Morgana Edizioni nella collana “Lunaris” dedicata alla storia delle donne il n. 2 Balie da latte. Istituzioni assistenziali e Privati tra XVII e XX secolo e il n. 7 La Merica: Bagnone,Toscana - California, U.S.A. Donne e uomini che vanno e che restano.
Formato cm 21 x 25,5 - pagine 80 - € 12,50 (collana Lunaris)
Info: Biblioteca Civica G. B. Carteggi Tel. 0187/427834
biblioteca@comune.bagnone.ms.it – www.tipidabiblioteca.it
www.morganaedizioni.it