Di come si possa svolgere una bella lezione di educazione civica agli studenti è prova l’incontro tenutosi la mattina di lunedì 20 ottobre presso il Liceo Scientifico “Donegani” di Sondrio fra due classi quarte dell’istituto, guidate dal Prof. Gianluca Moiser, e gli attori Marta Pettinari e Francesco Gerardi della compagnia La Nave Europa.
Protagonisti e autori del lavoro teatrale M/T Moby Prince, in scena la sera del 20 ad inaugurare ufficialmente la Stagione Teatrale sondriese, i due attori hanno parlato ai ragazzi di come si siano avvicinati alla vicenda della terribile collisione del traghetto “Moby Prince”, avvenuta nelle acque del porto di Livorno nel lontano 1991. Lontano soprattutto per gli studenti, nati proprio in quell’anno.
La vicenda è da conoscere; in quella tragedia morirono 140 persone eppure una verità giudiziaria non si è mai trovata. Anzi, si è inspiegabilmente verificato un progressivo allontanamento da ogni utile pista investigativa, a causa di reticenze, contraddizioni, depistaggi veri e propri…
«Di tanti avvenimenti si viene informati dai media, ma non sempre, già lo saprete, tutto quanto viene detto o scritto corrisponde al vero» afferma Gerardi. «In questo, come in altri eventi complicati e ricchi di connessioni molteplici, ci sono molti punti oscuri. A noi è venuta la curiosità di approfondirli, di provare a vederci un po’ più chiaro, prima leggendo il libro di Fedrighini (autore di Moby Prince. Un caso ancora aperto, Piemme Edizioni), poi contattando il Presidente dell’associazione dei parenti delle vittime Comitato 140 Loris Rispoli, il quale ha risposto a tante nostre domande, ci ha fornito materiale abbondante ed aiuto nelle nostre ricerche durate più di un anno».
Con i ragazzi in perfetto silenzio e molto attenti, Francesco e Marta hanno proceduto alla ricostruzione cronologica dei fatti e dei misfatti, anche processuali, legati alla tragedia.
Gli studenti hanno potuto anche porre qualche domanda ai due autori e si sono rivelati più che mai stupiti nell’apprendere la dinamica degli eventi e l’assurdità di un ente giudicante che giudica se stesso, si potrebbe dire, visto che la prima inchiesta sui fatti venne svolta dalla Capitaneria di porto livornese, essa stessa sotto i riflettori per l’intempestività dei soccorsi.
Più volte è stata richiamata la necessità di coltivare una coscienza civica che sappia accendere in ognuno delle lampadine di attenzione di fronte a ingiustizie e a fatti che si vorrebbero far dimenticare.
La tragedia della “Moby Prince” è da sempre uno di questi, vicenda passata per poco tempo sotto i riflettori e archiviata frettolosamente con dichiarazioni ufficiali fatte anche nell’immediatezza dell’evento e non a ragion veduta, arricchita da elementi del tutto superflui, da dicerie al limite del pittoresco, alcune veramente incredibili se messe a confronto con testimonianze attendibili e vere e proprie prove. Depurata, invece, di tali testimonianze, di tanti filoni investigativi sufficienti a svelare scenari certamente più complessi, ma più vicini alla realtà.
Un’opera, dunque la loro, destinata negli intenti a suscitare nuove curiosità, nuova voglia di appassionarsi alla ricerca di una verità che si deve ai parenti delle vittime, ma anche ad ognuno di noi, cui stia a cuore un coerente impegno civico.
La Nave Europa lavora ormai da tre anni a questa pièce che ha rappresentato dal suo debutto nel 2006 in molte città italiane, poiché molte (ben sedici) sono state le regioni di provenienza delle vittime coinvolte. «È uno spettacolo che ci ha dato tante soddisfazioni e di cui abbiam potuto toccare con mano l’utilità, visto che sempre ne sono stati promotori le amministrazioni e i parenti e amici delle vittime» conclude Marta Pettinari.
Annagloria Del Piano