Prima di Basaglia. Morire di classe è il titolo della mostra fotografica di Carla Cerati che si inaugurerà martedì 28 ottobre a Firenze all’interno dell’ex manicomio di San Salvi e che resterà aperta fino a venerdì 21 novembre 2008.
Trent'anni fa nasceva la legge 180, a tutti nota come legge Basaglia, e si dava il via alla chiusura definitiva dei manicomi in Italia. Quarant'anni prima, nel 1968, i due fotografi Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin, avevano documentato in un agghiacciante reportage fotografico la situazione manicomiale negli ospedali psichiatrici italiani. Ne era nato un libro curato dallo stesso Basaglia e intitolato significativamente Morire di classe. I due fotografi avevano avuto il permesso di entrare e fotografare. Prima di allora non era stato possibile farlo per non ledere – si diceva – la dignità dei malati.
Molti ritennero, e tra questi Primo Levi, che quelle "immagini dure di donne e uomini prigionieri, incarcerati, legati, puniti, umiliati, ridotti a sofferenza e bisogno" abbiano fortemente contribuito a sensibilizzare l'opinione pubblica, favorendo la rivoluzione basagliana allora solo all'inizio. Sicuramente sono state anche queste foto, e quelle di Luciano D’Alessandro insieme all’impegno di Basaglia e di molti altri come loro, che hanno permesso la chiusura dei manicomi, luoghi di terribile segregazione fino ad allora ignorati.
Alla fine degli anni Sessanta, il lavoro della Cerati, spesso ai limiti della clandestinità, era largamente incentrato su quello che lei chiama semplicemente "il manicomio di Firenze", cioè San Salvi. Oggi la Cerati, che ormai da oltre trent'anni affianca al lavoro di fotografa quello di affermata scrittrice ritorna a San Salvi, ospite dei Chille de la balanza - presentando per la prima volta a Firenze proprio le foto di quel lontano 1968. L'importante mostra, con oltre 20 foto in bianco e nero di grande formato, include anche alcune immagini all'epoca non inserite nel libro di Basaglia.
All’inaugurazione, fissata per martedì 28 ottobre alle ore 17.30 interverranno gli antropologi Pietro Clemente e Paolo de Simonis, lo psichiatra Andrea Tanini e naturalmente Carla Cerati impegnata ad offrire la sua "testimonianza" soprattutto ai giovani.
La mostra Prima di Basaglia. Morire di classe è uno dei momenti di maggior rilievo delle iniziative di "Ottobre mese della salute mentale" che si realizzano con il sostegno dell'Assessorato alle Politiche socio-sanitarie del Comune di Firenze.
L'ingresso naturalmente è libero.
Carla Cerati nata a Bergamo, vive e lavora a Milano. Comincia la professione nel 1960 come fotografa di scena con il regista teatrale Franco Enriquez. Allarga la sua sfera di interessi al reportage sulle più varie sfere sociali. Come scrittrice esordisce nel 1973 per l’editore Einaudi con Un amore fraterno, finalista al premio Strega. Nel 1975 è vincitrice del Premio Campiello con Un matrimonio perfetto, nel 1990 del Premio Comisso con La cattiva figlia, finalista nel 1992 al Premio Strega con La perdita di Diego e ha appena pubblicato con Marsilio L’emiliana, suo dodicesimo romanzo.
Per informazioni: Chille de la balanza
“San Salvi Città aperta” Via di San Salvi, 12 50135 Firenze - Tel e fax 055 6236195
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