Il disegno di legge n. 1129, di cui sono prima firmataria e che abbiamo presentato durante una conferenza stampa al Senato, nasce dalla volontà di porre fine ad una situazione che va avanti ormai da troppo tempo, e che molti governi si portano appresso: quella che vede alcuni bambini vivere dietro le mura di un carcere. Bambini innocenti, la cui unica colpa è di essere figli di donne detenute. Il disegno di legge intende istituire case famiglia protette dove le donne detenute possano scontare la pena e vivere assieme ai figli minori anziché stare negli istituti penitenziari.
Siamo intervenuti per completare quanto avviato dalla legge Finocchiaro n. 40 del 2001, che prevedeva misure alternative per le madri detenute. Nel tempo questa legge si è dimostrata inapplicabile per alcune detenute madri, soprattutto per quelle recidive, nonché per quelle in custodia cautelare e infine per quelle che hanno pene lunghe da scontare. Per queste madri, ma soprattutto per i loro figli, abbiamo previsto l’introduzione nell’ordinamento penitenziario di un nuovo modo che ne regoli la detenzione secondo un approccio più “umano”, che prenda maggiormente in considerazione le esigenze particolari che il corretto sviluppo psico-fisico di questi bambini richiede.
È una misura sicuramente urgente, visto lo stallo sistematico cui sono andate incontro, nelle legislature precedenti, simili proposte, ora non si può più temporeggiare ma occorre una rapida calendarizzazione perché arrivi nel minor tempo possibile la sua attuazione.
Il disegno di legge è appoggiato dal sottosegretario alla Giustizia Elisabetta Alberti Casellati che in conferenza ha parlato di impegno forte del Ministero e del Governo, che concordano come sia “intollerabile che un bambino resti in carcere” e che si tratta di “una discriminazione intollerabile”.
Il progetto, redatto in collaborazione con l’associazione Il Detenuto Ignoto, è stato salutato stamattina (23/10/08, ndr) anche dall’ex sottosegretario alla Giustizia Luigi Manconi e dall’On. Rita Bernardini (Radicali - PD) che ha ribadito la necessità di corsie preferenziali per l’approvazione del disegno data l’urgenza della materia.
Firmatari della proposta anche i senatori Adriana Poli Bortone, Emma Bonino, Marco Perduca, Franca Chiaromonte, Leopoldo Di Girolamo, Rita Ghedini, Tamara Blazina, Maria Pia Garavaglia, Enrico Musso, Manuela Granaiola, Vincenzo Vita, Giovanni Legnini, Mauro Del Vecchio, Salvatore Cuffaro.
Donatella Poretti
Qui il testo del Ddl