Oggi all'ordine del giorno in Commissione ambiente al Senato è previsto l'esame di alcuni Ddl sulla regolamentazione della caccia. Ci sembra una cosa assurda e inconcepibile: su quali basi si può procedere alla discussione di una nuova legge se ancora da 13 anni si attende dal Ministero una relazione dettagliata sugli effetti che ha avuto la legge 157 del '92?
Secondo la legge vigente è stabilito che al termine dell'annata venatoria 1994/1995 si sarebbe dovuto procedere alla stesura della prima relazione sul suo stato di attuazione. Tutto ciò è rimasto lettera morta. Nessuna relazione sullo stato di applicazione della legge è mai stata prodotta. Si tratta di una mancanza determinante rispetto ad ogni pretesa di comprensione della norma, della sua applicazione, del modo in cui essa ha potuto svolgere funzioni prioritarie di conservazione della fauna selvatica e gestione del territorio. Purtroppo, ad oggi, non si dispone di alcuna conoscenza del numero di capi di fauna selvatica abbattuti ogni anno, così come niente si sa sullo stato di conservazione delle specie cacciabili e le minacce a cui esse sono sottoposte.
Non si dispone di un quadro sul fenomeno del bracconaggio, che risulta ancora diffuso e del quale abbiamo notizia tramite le operazioni del Corpo Forestale dello Stato. Non ci sono informazioni e organizzate sulle attività di conservazione della natura e gestione del territorio che la legge rimanda alle regioni, nonostante siano decisive sugli obiettivi che il legislatore ha posto.
Inoltre esistono già numerose contestazioni che la Commissione europea ha trasmesso all'Italia tramite il parere motivato alla procedura di infrazione n. 2006/2131, causata dal cattivo o incompleto recepimento di parti persino centrali della direttiva 409/79/CEE. A tali contestazioni, fatte salve alcune pur importanti eccezioni tra cui il decreto per la tutela delle Zone di protezione speciale, la Repubblica italiana non ha ancora risposto.
Per queste ragioni, insieme ai senatori Marco Perduca, Adriana Poli Bortone e Franca Chiaromonte, abbiamo presentato un'interrogazione al Ministro delle Politiche agricole e forestali e al Ministro Ambiente e tutela del territorio e del mare, per sapere se il Governo intenda dare urgente applicazione e attuazione a ogni procedura prevista o che si ritenga necessaria affinché si possa produrre in tempi brevi e in modo esaustivo la relazione sullo stato di applicazione della legge n. 157 dell'11 febbraio 1992, secondo quanto disposto dall'articolo 35 della stessa, e come il Governo intenda rispondere alle contestazioni espresse dalla Commissione europea, al fine di evitare che il contenzioso sfoci in una condanna della Repubblica italiana da parte della Corte di Giustizia europea.
Donatella Poretti, Senatrice Radicale - Partito Democratico
Bruno Mellano, Presidente di Radicali Italiani