In questo libro di racconti Stefano Benni ci mostra, con grande abilità e destrezza, le varie facce della solitudine, che, scalza e mimetica, si fonde con i più svariati sentimenti – spesso contrastanti – dell’eremo umano. I racconti sono fluidi, scorrevoli e catturano l’impronta della vita di tutti noi.
Strade ormai perdute (ma che ritornano!), personaggi scolpiti da quell’assordante «esser Solo» che Benni ci restituisce con il suo linguaggio capace di invadere il cuore, proprio come il colore del cielo prima di un temporale.
Un libro da non perdere, poiché «nella solitudine l’anima comincia a maturarsi, nella riconquista della libertà» (A. Strindberg).
Alessia Barbaro
(dalla “Bottega letteraria” n. 37 – 'l Gazetin, settembre 2008
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