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Luisa Bellone. A scuola come in fabbrica
01 Ottobre 2008
 

Proprio oggi le maggiori testate nazionali riportano le parole di Umberto Veronesi circa la proposta di privatizzare la sanità: «Chiamare azienda un ospedale è un errore: l'azienda deve fare profitto, l'ospedale deve fare la salute». Ovviamente si erge un coro di no alla proposta del governo.

Eppure sono ancora flebili le voci dell'altro versante caldo, forse se ne conosce ancora poco. Un'amica e collega insegnante mi chiede se dovremo andare in piazza a ergere barricate: se la scuola che si prospetta è quella della proposta di legge Aprea, in piazza ci sarò.

Immaginate che non vi sia più un consiglio di istituto, nel quale partecipano insegnanti, genitori e personale scolastico, ma vi sia un consiglio di amministrazione (sic nel testo di legge), con rappresentanti dell'amministrazione locale ma anche partner (sic) che finanzino le istituzioni scolastiche, ormai chiamate fondazioni.

«Mio figlio frequenta la fondazione Giovanni Pascoli; oggi ci sarà un consiglio di amministrazione e verrà deciso se gli obiettivi previsti dal piano economico sono stati raggiunti, altrimenti il nostro partner commerciale non finanzierà progetti di approfondimento scientifico». Fantascienza o futuro prossimo???

Poiché è risaputo che le mamme rimangono a casa come 30 anni fa ad accudire la prole, si sta operando per eliminare i laboratori pomeridiani, conosciuti anche come tempo pieno, per dar spazio a corsi pomeridiani a pagamento.

Ovviamente i colleghi non avranno più ore a disposizione per seguire i ragazzi con problemi o non parlanti italiano.

La scuola pubblica? Cui prodest? Così le future classi dirigenti saranno istruite privatamente, ai poveri resterà una scuola di belle speranze e poche risorse.

In ultimo, ma non per importanza, i nostri governanti pensano di diminuire gli anni di scuola superiore da 5 a 4. Poiché la memoria è labile, ci si è scordati dei dati del progetto OCSE-Pisa, dai quali risultava che i nostri studenti sono pessimi in matematica (e non solo). Soluzione: diminuire gli anni di studio. Non fa una piega.

Date una lettura al disegno Aprea. Il grembiulio è una falsa questione, c'è in gioco molto di più.

 

Luisa Bellone

(da Newsgroup ANED-Torino, 30/09/2008)

 

 

Qui il testo del disegno di legge del deputato Aprea (file pdf)

 

Qui per scaricare il volantino “Manifestazione del 4 ottobre” (file pdf)


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