La sentenza di condanna emessa dal giudice Patricia Di Marco nei riguardi di Carlo Ruta, per stampa clandestina, desta sempre più allarme e preoccupazione, non solo in Italia. È del 24 settembre la presa di posizione dell’European Digital Rights, la maggiore organizzazione europea per la difesa dei diritti digitali, con un intervento su Edrigram, che pone in rilievo tanto l’anacronismo della legge italiana sulla stampa clandestina quanto l’interpretazione incongrua e oscurantista che di essa è stata data dal giudice siciliano.
Si tratta di un atto importante, che, con altri del medesimo rilievo, provenienti da autorevoli sedi associative e istituzionali europee, dà la misura della grave situazione che interessa l’Italia, a seguito dei continui attacchi che, a tutti i livelli, vengono lanciati contro le libertà costituzionali e la democrazia.
La European Digital Rights, con sede centrale a Bruxelles e rappresentanze in 17 paesi europei, è stata costituita nel 2002 da 28 organizzazioni nazionali impegnate sui temi dei diritti civili.
Giovanna Corradini
per la redazione di Voci Libere
Qui il documento di European Digital Rights,
«A stupid law and a perverse “criminal” sentence» (24 September, 2008)