Ha debuttato con successo l’altra sera al Teatro India di Roma Molto rumore per nulla, in scena fino al 19 ottobre, la celebre commedia shakespeariana, che è l’esito di un laboratorio teatrale tenuto da Gabriele Lavia con una ventina di giovani attori, fra cui il figlio Lorenzo.
Affidare l’apertura della stagione ad un’esperienza laboratoriale è il primo segno dell’attenzione alle nuove generazioni e al teatro di domani che il programma di India si è dato come direttrice della sua programmazione.
In Lorenzo Lavia, figlio dell’attore - regista, la passione per il teatro discende “per li rami”, cosicché già da qualche anno è riuscito a farsi accettare in teatri di tutto riguardo ed ora ha avuto l’arduo compito di aprire quale protagonista la stagione con quest’opera.
Gli fa da regista il papà, che quando si trova uno Shakespeare tra le mani, non esita a dissezionarlo e ad approfondirlo alla sua maniera. Così come ha fatto appunto anche stavolta con questo laboratorio, ponendo in risalto come nella trama siano evidenziati alcuni temi chiave quali il dilemma esistenziale tra l’essere e l’apparire.
«Non sospirate più, donne. Non sospirate;
Da sempre gli uomini sono ingannatori.
Con un piede in due staffe,
A nulla rimangono costanti.
Cessate dunque di lamentarvi così
E lasciateli andare.
Siate serene e felici
Mutando i vostri canti di dolore
in un gioioso trallallerollalà».
(Estratto della canzone di Badassarre, Atto II, scena III)
Il testo è stato arricchito con tanta musica, appositamente composta da Andrea Nicolini, e da tante canzoni, nell’esecuzione di due pianoforti, di un flauto e di tre chitarre ed è tutta musica dal vivo. I costumi di Andrea Viotti vengono a volte indossati, o spesso solo appoggiati da attori in abiti di tutti i giorni, a seconda degli stati d’animo. Piero Sperduti ha firmato il light design.
Con Lorenzo Lavia si inseriscono con vivace disinvoltura nei loro ruoli: Pietro Biondi, Giorgia Salari, Francesco Bonomo, Salvatore Palombi, Andrea Nicolini, Gianni De Lellis, Luca Fagioli, Alessandro Riceci, Alfredo Angelici, Tamara Balducci, Faustino Vargas, Viviana Lombardo, Alessandro Cangiani, Daniele Sirotti, Silvia De Fanti, Andrea Trovato, Claudio Crisafio.
L’opera narra che, nella solare città di Messina, il ricco Lionato accoglie nella sua magione il principe d’Aragona don Pedro di ritorno dalla guerra insieme ai suoi più stretti compagni. L’atmosfera gaia e leggera dell’estate mediterranea fa da sfondo agli amori tra il giovane Claudio e la dolce Ero e tra i litigiosi Beatrice e Benedetto. Nell’imminenza delle nozze di Claudio ed Ero, don Juan, geloso del favore che Claudio gode presso don Pedro, fa di tutto per screditare Ero e impedirle così di sposare il suo amato. Nulla però potrà impedire all’amore di trionfare sui cattivi sentimenti che saranno giustamente puniti.
Questa, in breve, la trama di un’opera che condensa in sé tutto il meglio delle commedie shakespeariane: finte morti, sospetti, intrighi, schermaglie amorose, scambi di persona, congiure. Un molto – per fare una sintesi estrema di questa opera – che attraverso lo specchio del rumore si riflette e diventa, o ritorna, nulla.
Il nulla evocato nel titolo della pièce: «lo scandalo, il delirio, la rabbia, la rissa, la finzione, la guerra, l’amore... sono l’esito del nulla, certo arriveranno al nulla. La vita allora non è che un’ombra che cammina per davvero, un povero attore che si agita nella scena, per la sua ora, tutto sudore, furia, temperamento... La congiura, la guerra civile che ha visto soccombere il “bastardo” Juan e vincere il “legittimo” Don Pedro, lo scambio di persona tra Ero e Margherita, la finta morte di Ero, la finta figlia di Antonio, le maschere... le maschere... le maschere... tutto questo... tutto questo “rumore” finirà nel nulla come era nato dal nulla e allora... ha ragione Benedetto... Balliamo!»
Commedia fortunata, quindi, che, sul versante della rappresentazione scenica, vanta un successo che nei secoli non è scemato: in Italia è stata sempre molto apprezzata sia per l'ambientazione, la città di Messina, sia per i riferimenti letterari riconducibili alla tradizione culturale italiana. È considerata all'unanimità dalla critica come una delle commedie più frizzanti e spensierate del Grande Bardo.
La locuzione «molto rumore per nulla» è entrata nel gergo comune, sia di matrice anglosassone che non, per indicare una esagerazione o una assurdità.
Teatro: India
Città: Roma
Titolo: Molto rumore per nulla
Autore: William Shakespeare
Traduzione: Chiara De Marchi
Regia e scene: Gabriele Lavia
Costumi: Andrea Viotti
Musiche originali: Andrea Nicolini
Light designer: Pietro Sperduti
Interpreti: Pietro Biondi, Lorenzo Lavia, Giorgia Salari, Francesco Bonomo, Salvatore Palombi, Andrea Nicolini, Gianni De Lellis, Luca Fagioli, Alessandro Riceci, Alfredo Angelici, Tamara Balducci, Faustino Vargas, Viviana Lombardo, Alessandro Cangiani, Daniele Sirotti, Silvia De Fanti, Andrea Trovato, Claudio Crisafio
Periodo: fino al 19 ottobre
Lucio De Angelis
(da Notizie radicali, 25 settembre 2008)