Dal blog Generación Y
24 settembre 2008
Colecciono “negativas”
Hay quienes tienen una pared llena de diplomas o la camisa se les tensa bajo el peso de las medallas. Héroes que acumulan cicatrices y ciudadanos que acopiamos frustraciones. Para no quedarme atrás en esas manías generalizadas de coleccionar, trato de hacer mi propio muestrario de algo. Recopilo negativas de viajes, papelitos que repiten no puede salir “por el momento” y boletos de aviones aplazados. Todo eso con la misma compulsión que otros atesoran etiquetas de refresco o figuritas de cerámica.
Cabecidura, como una lata de leche condensada, he vuelto a presentar mis papeles para visitar Europa. No conforme con el “no” que ya me habían dicho en mayo, regresé a la Oficina de Emigración y Extranjería del municipio Plaza. Esperé varios días, mientras la rotura de una máquina de pegatinas prolongaba una respuesta que ya intuía. Al final, alguien de verdeolivo me confirmó que la penalización sigue en pie. El correctivo, el arroz bajo las rodillas, es en mi caso la prohibición de salir de esta Isla. ¿No habrá aprendido Papá-Estado cuán fastidiosos se vuelven los niños que rara vez salen de casa?
Les dejo aquí el segundo documento que, en menos de un año, da cuenta de mi condición de blogger cautiva.
Yoani Sánchez
Colleziono “rifiuti”
C’è chi possiede una parete piena di diplomi o gli si stende la camicia sotto il peso delle medaglie. Eroi che accumulano cicatrici e cittadini che ammassiamo frustrazioni. Per non restare indietro in queste diffuse manie di collezionare, provo a fare un mio catalogo personale. Raccolgo rifiuti di viaggi, foglietti che ripetono non può uscire “per il momento” e biglietti di aerei annullati. Tutto questo con la stessa frenesia con la quale altri conservano etichette di bibite o personaggi di ceramica.
Testa dura, come un contenitore di latte condensato, sono tornata a presentare i miei documenti per visitare l’Europa. Non contenta del “no” che già mi avevano detto a maggio, sono tornata all’Ufficio Emigrazione e Affari Stranieri del municipio Plaza.1 Ho aspettato diversi giorni, mentre la rottura di una macchina di adesivi prolungava i tempi di una risposta che già intuivo. Alla fine, qualcuno in verde olivo2 mi ha confermato che la punizione è ancora in piedi. La misura di correzione, il riso sotto le ginocchia, nel mio caso è la proibizione di uscire da questa Isola. Non avrà appreso Papà-Stato come diventano fastidiosi i bambini che escono poco di casa?
Vi lascio qui il secondo documento, che, in meno di un anno, dimostra la mia condizione di blogger prigioniera.
Traduzione di Gordiano Lupi
Nota del traduttore:
1 Yoani era stata invitata in Italia dalla rivista Internazionale per una manifestazione da tenersi a Ferrara nel primo fine settimana di ottobre. Le Edizioni Il Foglio Letterario l’avrebbero presentata nel corso del “Pisa Book Festival” (11 - 13 ottobre) e a Piombino durante la manifestazione “Ottobre Piovono Libri”. Va da sé che ero tra i promotori del suo viaggio in Italia. Niente da fare. Papà-Stato ha optato ancora una volta per il rigore educativo.
2 Il verde olivo è il colore delle divise militari, dei funzionari statali, è il colore della rivoluzione cubana sin dai tempi della Sierra. (Gordiano Lupi)