Nel rispondere ad una mia interrogazione (4-00116) in cui sollecitavo la possibilità per i cani di tutte le taglie di viaggiare su tutti i treni, anche Eurostar, il ministro alle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli solo poche settimane fa, attestava come Trenitalia aveva recentemente modificato la normativa proprio per garantire il trasporto di animali, purché nei treni dotati di carrozze e scompartimenti allo scopo di tutelare chi, per allergie o fobie, non gradiva la vicinanza con gli animali. Ma se non mi dava ragione per gli Eurostar, aggiungeva l'importanza di offrire soluzioni di viaggio per la clientela che possiede animali.
«Nel rilevare che Trenitalia trasporta ogni anno oltre 150.000 animali al seguito dei viaggiatori, si fa presente che la normativa attualmente in vigore, a differenza di quella precedentemente adottata, proprio allo scopo di favorire la clientela che possiede animali, non prevede più il pagamento della tassa di disinfestazione per i viaggi degli animali in carrozza cuccette e VL ed ha fissato un limite massimo di soli 5 euro per i viaggi dei cani di media e grossa taglia, sia in prima che in seconda classe».
Queste parole risalgono al 25 luglio 2008, nel frattempo cosa è successo?
Trenitalia è l'azienda che gestisce in regime di pressoché monopolio il trasporto su rotaia, effettuando così un servizio pubblico non potendo scegliersi la clientela. Impedire ad un viaggiatore con il proprio cane (o gatto) di prendere il treno è un venire meno al compito di servizio pubblico. Addossare agli animali le colpe della sporcizia dei treni è un grottesco scarico di responsabilità. I treni sono sporchi, sporchissimi, non per colpa dei cani, chi prende il treno lo sa bene, forse chi li dirige da un ufficio finge di non saperlo.
Il primo ottobre, insieme alle associazioni animaliste come la Lav, mi sono già prenotata per un viaggio in treno con il mio amico a quattrozampe Leon e in caso per prendere una multa e quindi contestarla seguendo anche l'iter giudiziario.
Mi auguro che non ci sia bisogno di arrivare a tanto e che la ragione torni a prevalere. La convivenza e la civiltà partono dal rispetto reciproco di chi ha un animale al seguito e di chi non lo ha, la convivenza si alimenta e cresce dal rispetto delle regole, con i divieti assurdi si alimenta solo l'intolleranza.
Sen. Donatella Poretti
parlamentare Radicale-Partito Democratico