Cominciamo con una notizia. Una notizia che la maggior parte degli italiani ignora, perché fa parte di quelle notizie che non sono “divertenti”, e dunque non merita gli onori della cronaca.
Giorni fa a Roma si è scoperto un nuovo, clamoroso, abuso edilizio nella centralissima via della Pigna, nel palazzo Maffei-Marescotti, sede del Vicariato. Ai vigili, mandati dal sindaco Gianni Alemanno, che avevano il compito di verificare “lo stato dell’arte” della costruzione, è stato impedito l’accesso; e questo nonostante il palazzo in questione non goda del regime dell’extraterritorialità. L’abuso in questione non è il solo. Di fronte al vicariato, è stata costruita una “villetta” di circa 130 metri cubi, ricavandola dall’allargamento di una vecchia lavanderia. Anche in questo caso la proprietà è oltretevere.
Andiamo a Salerno, altra notizia non “divertente”. La procura dispone il sequestro di parte dei fondi dell’8 per mille versati dalla CEI alla diocesi campana. Dopo aver aperto il capitolo dell’albergo “Angellara home” (la trasformazione di un’ex colonia per bambini poveri in hotel di lusso) ci si è concentrati su operazioni immobiliari compiute dalla diocesi nel centro storico di Salerno, il convento Montevergine e il convento San Michele. Un’inchiesta importante, e per questo, a parte i giornali locali, ignorata; come non ci fosse.
Bisognerà ricordare alle eminenze quello che papa Benedetto XVI ebbe a dire il 28 maggio di quest’anno: «Una assoluta rettitudine nella gestione dei beni ecclesiastici è tra i principali insegnamenti lasciati alla chiesa da San Gregorio Magno, che ha impartito precise istruzioni affinché i beni della chiesa, utili alla sua sussistenza e alla sua opera di evangelizzazione nel mondo, fossero gestiti con assoluta rettitudine e secondo le regole della giustizia e della misericordia…».
Più vicini a noi. Il cardinale emerito di Milano Carlo Maria Martini sferza impietoso la Chiesa, affetta del «vizio della vanagloria, del vantarsi. Ci piace più l’applauso del fischio, l’accoglienza della resistenza. E potrei aggiungere che grande è la verità nella Chiesa. Si mostra negli abiti. Un tempo i cardinali avevano sei mesi di coda di seta. Ma continuamente la chiesa si spoglia e si riveste di ornamenti inutili. Ha questa tendenza alla vanteria».
Udo Gumpel (foto) è corrispondente della TV tedesca. A Curzio Maltese, autore di un bel libro inchiesta sulle finanze del Vaticano (con la collaborazione di Carlo Pontesilli e Maurizio Turco. Feltrinelli editore), Gumpel confida: «Voi giornalisti italiani siete capaci di scrivere poemi sull’ultima mezza cartuccia della politica e ignorate l’influenza della Chiesa… Avete San Pietro in casa e nell’archivio RAI non ho trovato un’inchiesta sul Vaticano, soltanto messe e interviste ai vescovi. Se scoppia uno scandalo come la pedofilia, dovete comprare i documentari dalla BBC».
Soltanto messe e interviste ai vescovi. Ecco un buono spunto per chi si trova in commissione parlamentare di vigilanza. Sempre che una commissione di vigilanza venga messa in condizione di operare.
Valter Vecellio
(da Notizie radicali, 18 settembre 2008)