Alla Cittadella del Carnevale di Viareggio, Domenica 9 settembre, alle ore 21:30 è andato in onda uno spettacolo recitato, ballato e cantato esclusivamente da ragazzi, intitolato: Scacchi. Lo spettacolo che si svolge su una scacchiera è lo scenario della vita stessa, dove ogni attore, recitando il dialogo tra le parti, porta il tema dell’uguaglianza e dell’amicizia. In nome dell’Amore non esistono colori, non esistono differenze, non esiste il gioco di potere, esiste la vita intonata da una formidabile orchestra di ragazzi, scandita da un meraviglioso canto individuale, di gruppo e dal coro; un inno alla vita, un inno recitato magistralmente su libretto scritto da Giovanni Esposito, esperto in spettacoli per ragazzi, che ha curato anche la regia dello spettacolo. Il libretto ha come tema di fondo la partita della vita, una grande scacchiera dove i costumi indicano l’appartenenza ai bianchi o ai neri e la classe sociale tra cui i reali. Il parapiglia tra chi deve iniziare la prima mossa conduce la platea già verso il nucleo centrale del tema: la vita può essere una partita a scacchi? Ci sono in una partita vincitori e vinti? E nel parapiglia si levano voci di pace e di violenza ma a prevalere è quella dell’Amore, un sentimento che lega due ragazzi delle opposte fazioni. L’Amore sarà il tema vincente. I ragazzi ripudiano la lotta in nome della pace in un finale che invita la platea a riflettere. Il libretto, scritto con un linguaggio semplice ma efficace si snoda su parti dialogate, intervallate da monologhi, e riflessioni sul senso dei rapporti umani in un’armonia di suoni dove il tutto rende lo spettacolo emotivamente coinvolgente. Il testo indica che giocando s’impara il vero senso della vita e i suoi valori; esso ci dice che il buon senso dei ragazzi prevale sulla sete di potere degli adulti e che su tutto vince l’amore, quel sentimento semplice ma forte e invincibile. Sei capitoli che poggiano su una capacità espressiva notevole, dove ogni parola del libretto trova pieno riflesso nell’azione recitativa. Riportiamo alcune parti del testo particolarmente significative per la loro valenza educativa:
Il giocatore: una partita è la metafora stessa della vita… andiamo avanti osservando delle regole, che ci piacciono o meno… talvolta vinciamo, spesso perdiamo. Il confine che esiste fra bene e male è sottilissimo, spetta a noi decidere da che parte stare e non è detto che i neri siano migliori o peggiori dei bianchi.
Canzone Torrenera e Fiona: Quasi una vertigine/ Lo struggimento che ci avvolge/ troppo distanti, eternamente divisi/ per una sfumatura di colore/ ma che non può, non deve dichiararci/ nemici./ Ci sono parole silenziose/ nei nostri sguardi./ La certezza di un amore/ Deciso e potente/ E l’intensità, e l’intensità di questo/ sentimento/ Vuole essere vuole essere l’unica/ bandiera./ Anche oltre i confini/ della nostra stupida scacchiera./ Clandestini infelici/ Di un amore incompreso,/ noi ci guardiamo, distanti/ senza sogni comuni/ L’amore ci condanna/ all’irrinunciabile pena/ al mondo vogliamo urlare/ l’ingiustizia di questo destino./ Il frutto di un odio/ meschino/ che mai potrà imprigionare/ la libertà dell’amore./ E l’intensità, e l’intensità di questo sentimento/ vuole essere vuole essere l’unica/ bandiera./ Anche oltre i confini/ della nostra stupida scacchiera.
Il giocatore butta giù con un pedone sia il re bianco che il re nero…
Questo gioco è una metafora/ Ogni gesto un’allusione/ Come il Teatro che ci insegna/ Senza dare -a volte- una spiegazione./ Confondiamoci senza confondere/ Quel che è vero da ciò che è real/ Impariamo senza paura/ Cos’è giusto e cosa provoca il mal/ Il gioco resta sempre un gioco/ Divertiamoci a giocar/ Ma questa sfida sulla scacchiera/ Si trasforma in un abbraccio di due/ Color…/ Bianco nero, chiaro scuro/ Noi sappiamo che è una scusa/ Per giocare la battaglia/ Per giocare con la vita/ Ci perdiamo nella mischia./ Strategie senza cuore/ Che disegnano il destino/ Ma non possono prevedere/ La mossa finale/ Decisa dall’amore.
Allo spettacolo hanno partecipato 92 bambini, 12 docenti, 9 educatrici e lo staff organizzativo dell'associazione Liberenote di Firenze che hanno dato vita per l’anno 2008 allo Stage per Giovani Musicisti e Attori e che quest’anno vede la 18esima edizione con musiche di Stefano Nanni, libretto di Giovanni Esposito da un'idea di Marco Papeschi, liriche di Letizia Fuochi e Marco Papeschi, regia di Giovanni Esposito.
Anna Lanzetta
Per informazioni: www.stagegiovani.it