«Dobbiamo ritornare ai campi, bisogna lavorare la terra. Chi seminerà i fagioli?» (Raul Castro).
Sottoscriverebbe senz’altro il ministro Tremonti. Dopo aver predicato contro il mercato globale per un ritorno al protezionismo nel suo ultimo libro (La paura e la speranza), ed essersi premurato di togliere ai ricchi per dare ai poveri (Robin Hood Tax), potrebbe chiudere il cerchio chiedendo ai grandi azionisti delle multinazionali del petrolio di tornare a zappare. Per la globalizzazione sarebbe un colpo mortale, agli italiani non sembrerebbe vero che ai petrolieri venissero anche i calli alle mani, Gianni Letta potrebbe convincere il premier a improvvisarsi regista per girare il remake di Io sono un autarchico o a recitare la pantomima dei comunisti che hanno finalmente smesso di mangiare i bambini. Sarà esclusiva dell’antipolitica, a quel punto, seminare zizzania.
Massimo Arcangeli