Il nostro Codice Penale è purtroppo ancora appesantito da troppi reati d'opinione, come il vilipendio nei confronti della bandiera o di un Capo di Stato e, grazie al concordato con il Vaticano, nei confronti del Papa. Di oggi la notizia che la procura di Roma chiederà al ministro della Giustizia di procedere contro Sabina Guzzanti, indagata per vilipendio nei confronti del Papa, in relazione alle affermazioni fatte l'8 luglio scorso durante la manifestazione “No Cav Day” in piazza Navona.
“Non condivido ciò che dici, ma sarei disposto a dare la vita affinché tu possa dirlo” diceva Voltaire. Questo principio dovrebbe essere alla base delle nostre leggi e della nostra convivenza: una cosa sono le opinioni e altro i reati. Questi ultimi devono essere puniti e sanzionati, ma le idee, anche le più raccappriccianti devono restare libere di circolare. La libertà di pensiero e di espressione è del resto l'unico vaccino in grado di difendere la democrazia da attacchi mortali.
Proprio in materia sto predisponendo un lungo elenco dei reati di opinione che potrebbero essere cancellati dal nostro codice penale, in alcuni casi potrebbe bastare il codice civile laddove ci sia un danno materiale dimostrabile.
Nell'immediato un appello al ministro della Giustizia Angelino Alfano: non conceda quell'autorizzazione alla Procura, le nostre carceri già esplodono, le nostre aule dei Tribunali e il sistema giustizia più in generale è al collasso, evitiamo di perseguire reati che non dovrebbero esistere in una Paese libero, democratico, civile e senza la pura del diverso.
Donatella Poretti
Di seguito le frasi incriminate, al link di RadioRadicale.it l'integrale:
Il Papa e la “menzogna” della Sapienza. «Il governo è caduto in buona parte anche grazie a Ratzinger, con quella porcheria della negata partecipazione a “La Sapienza”. La menzogna della censura a Ratzinger è stata sostenuta da tutti i media e i politici, salvo le solite, rilevanti eccezioni. Questo significa avere il controllo dei media, inventare una polemica che non sta né in cielo né in terra, perché non c'è motivo al mondo per cui Ratzinger debba inaugurare l'anno accademico delle nostre università».
«Grazie alla legge Moratti fra vent'anni gli insegnanti saranno scelti dal Vaticano, ma fra vent'anni Ratzinger sarà dove deve stare, cioè all'inferno, tormentato da diavoloni frocioni attivissimi, e non passivissimi. Non come i gay che hanno accettato di spostare il Gay Pride a Bologna perché a Roma, a San Giovanni, c'era un coro di preti. E 'sti cazzi, si direbbe in una repubblica democratica».