Ancora una volta è solo in seguito a immagini e testimonianze drammatiche e scioccanti come quella dell’ex calciatore Stefano Borgonovo o casi come quelli di Luca Coscioni, Giovanni Nuvoli, Adriano Lombardi, che si ripropone all’opinione pubblica il dramma di centinaia di malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica. Ed è avvilente che vicende come queste siano spesso trattate in modo approssimativo e piegandosi a logiche partitiche, attentissimi a non irritare le gerarchie vaticane e soprattutto a depurarle da ogni elemento di politicità.
È dunque inaccettabile il modo in cui – soprattutto il servizio pubblico televisivo – tratta vicende dolorose come queste; ben altra attenzione e sensibilità meriterebbe questa malattia terribile e misteriosa, e soprattutto per il tantissimo che c’è da fare, in termini di investimenti sulla ricerca.
Così si evita accuratamente ogni accenno a Luca Coscioni, alla sua lotta perché dal corpo del malato si giunga al cuore della politica; alle ormai decennali attività dell’Associazione Luca Coscioni, alla lotta che quotidianamente dobbiamo sostenere, in Parlamento e nel paese, al fianco di centinaia di scienziati, ricercatori e medici perché da una parte sia salvaguardata e tutelata la volontà del malato e conquistare la libertà di ricerca; dall’altra siano assicurati i fondi e le risorse per i comunicatori, i computer e tutte le altre indispensabili apparecchiature di cui necessitano i malati e che Stato e istituzioni solo in minima parte assicurano.
Quello dell’informazione partigiana e faziosa è questione che non ci vedrà inerti; sapremo reagire per conquistare il fondamentale diritto di avere un’informazione adeguata e completa, presupposto fondamentale per acquisire la necessaria, indispensabile consapevolezza e coscienza su questi problemi e vincere le mille interessate resistenze alla ricerca laica e libera da condizionamenti ideologici e partitici.
Maria Antonietta Farina Coscioni
(da Notizie radicali, 8 settembre 2008)