Sabato , 23 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Scuola > Notizie e commenti
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Aldo Martorano. Quattro domande al ministro Gelmini
06 Settembre 2008
 

Fra le tante buone cose insegnatemi dal prof di filosofia al liceo, me ne viene in mente una, ora che leggo della ministra Gelmini, fattasi avvocato andando a sostenere l'esame dal decantato Nord al famigerato Sud, in quel di Reggio Calabria punta estrema dello stivale, per essere il più possibile sicura di superare la prova!

Il mio amato, all'epoca un gran moderno prof contro quell'assurda scuola (direi oggi, anche se non troppo mordace, per comprensibile paura!), un'istituzione da oltre mezzo secolo immobilizzata a letto da “perdurevole restaurazione”, un giorno si lasciò andare con una delle sue incontestabili verità: vuole il padrone della fabbrica - ci disse - far funzionare bene un reparto? Ebbene, scelga fra gli operai il più lavativo, il più scansafatiche e furbacchione. Lo si metta a guidare lui quel reparto e i risultati non mancheranno! Uno strizzacaviglie dai denti aguzzi da affondare nelle carni dei colleghi, lo si trova solo dove vera coerenza e professionalità lasciano molto a desiderare!

La ministra Gelmini è balzata alla ribalta come personaggio politico capace di rinnovare la nostra scuola, da cinquant'anni bisognosa di riforme e di quant'altro, cioè di nuovi metodi d'insegnamento, di nuovi programmi ministeriali, di più preparate figure professionali... E lei che fa? Semplicemente nulla, se non il rispolvero del vecchio, di ciò che puzza ancora di marcio sotto le spesse coltri di infiniti eventi che hanno visto cambiare significativamente sia la scuola che la società, entrambe divenute fotocopia esattamente contraria di un mondo ormai morto e sepolto! Una realtà totalmente diversa in fatto di rapporti fra generazioni e persone, in fatto di emancipazione femminile, di modi di pensare, di possibilità di sopravvivenza e di benessere supportati dalla tecnologia, cioè due facce della stessa medaglia che si ritrovano quasi irriconoscibili l'una rispetto all'altra, dove la frase “...ai miei tempi era così, era colà!” suona ormai ridicola a chiunque!

Il tutto, da parte della responsabile, senza tener conto delle ragioni che hanno prodotto un così radicale cambiamento negli anni, senza un quesito su come mai ciò sia avvenuto! Insomma la ministra ha messo mano alla materia “Scuola” semplicemente restaurando, senza ricorrere a creatività e ad un pizzico di fantasia, quasi a voler fare un bel dispetto al percorso della Storia e al suo ciclo di perenne trasformazione!

A fronte di tanto zelo, a noi suoi concittadini cosa resta, se non il solito riscontro di un altro ricco stipendio, con tanto di annessi e connessi, cioè di privilegi, in più sul groppone, a mantenere chi non si dimostra all'altezza del compito e non merita? Vediamo quali sono le “innovazioni” tanto proclamate:

1) Il grembiule alle elementari. Che senso ha? La scuola non è una caserma, in cui è d'obbligo la divisa. Tantomeno un collegio! Vi si accede ognuno con le proprie individualità, modo di vestire compreso! Abiti firmati, a scandire diversa provenienza sociale, fondoschiena ed ombelico in bella vista (improbabili alle elementari), sono una bella scusa. Vanno dissuasi, ma in ben altri termini!

2) Il maestro unico. E se fosse un cattivo pedagogo? Chi garantisce? Ogni impartizione del sapere deve avere dei riscontri, con altre persone. Il bambino deve poter contare su punti di vista diversi, su informazioni che rispecchiano una verità poliedrica, non solo piana. La classe deve essere un luogo aperto a tutti, dove direttore e preside, (genitori anche), abbiano la possibilità di entrare senza remore per un controllo del lavoro svolto dagli operatori. Non può diventare monopolio di chicchessia!

3) Il voto al posto del giudizio. Ha forse ha lo scopo di nascondere dietro la perentorietà di un numero le incapacità professionali di chi lo dà e lo esercita? Quand'è che si parlerà, invece, di “valutazione”, intesa come “autovalutazione”, da parte dell'insegnante? Dare un “quattro”, può voler dire tutto e niente, “asino” e “incapace” allo stesso tempo, ma può riguardare anche l'insegnante. È un “quattro” dato anche a se stessi, per come si è insegnato, per non essere riusciti nell'impresa di far capire al discente una lezione da noi stessi forse mai capita!

Andiamoci piano con le nostalgie del passato, di quando le cose non andavano meglio, ma sicuramente peggio! Mai un caso, in tanti decenni, di un solo insegnante indagato, dopo il suicidio di un giovane, avvenuto per cause scolastiche! E i suicidi di studenti che si sono ammazzati a causa dell'incomprensione da parte dei loro insegnanti, con tanto di lettera lasciata ad indicare l'insegnante a loro dire “colpevole”, ammontano a centinaia!

4) Il cinque in condotta. “Contro il bullismo”, si dice! Ma questa è una vera e propria dichiarazione di impotenza! Una dichiarazione di guerra e non di collaborazione con la famiglia, quella che dovrebbe farsi carico del cattivo comportamento di un figlio! Ok, allora, lo si bocci in tutte le materie! E poi? Avremo un disadattato e un delinquente in più nella strada, allo stadio, nelle carceri, non certo educative di questo Paese! Si vuole il pugno di ferro? Coi tempi che corrono non abbiamo certo bisogno di un nuovo '68!

Tanta demagogia da bella epoque, insomma, quella della Gelmini, a fare pubblicità e cassa di risonanza a ciò che “nuovo” non è, ma che si presenta come tale sotto false vesti!

E poi, amarus in fundo, questa cattiva notizia di un esame fatto, là dove non è necessario essere preparati, come altrove! Per carità, è comprensibilissimo che di fronte alle difficoltà della vita uno cerchi vie traverse e di farla franca! Ma ciò non vale non per chi poi si ergerà a nostro censore, bacchettando a destra e a manca!

Dubito che si dimetterà la Gelmini, sono più propenso a credere che resterà lì a pontificare sui nostri giovani e sul mondo intero, portandosi dietro la sua coda di paglia. Alla faccia del buon esempio!

 

Aldo Martorano

(da Notizie radicali, 05/09/2008)


Articoli correlati

  Scuola e diritti di Valtellina per la scuola pubblica
  L'Ipotesi di Piero Calamandrei. (Come annientare la scuola pubblica...)
  “Riforma” Gelmini. Alcune iniziative sul territorio provinciale di Sondrio
  Per la Scuola della Repubblica/CGD. La Gelimini ci riprova?
  Maria Lanciotti: la vergognosa controriforma di Mariastella Gelmini
  Simona Borgatti. La scuola fané di Mariastella Gelmini
  Donatella Poretti. Scuola: voto all'ora di religione?
  Referendum contro il Decreto 137 della Gelmini? SI! Avanti tutta...
  Angelo Saracini, Davide Dodesini, Sindacati. La Scuola Italiana di Atene chiude?
  “Si tagliano le gambe alle generazioni future”. Alessandra Borsetti Venier intervista Vittoria Franco
  La coperta è diventata una sciarpa e il gatto è morto mordendosi la coda
  Rosangela Pesenti. La scuola pubblica è uno dei fondamenti della democrazia
  Patrizia Garofalo. Sulle facoltà “amene” di Mariastella Gelmini
  Gaetano Barbella: Grembiuli a scuola grembiuli nella massoneria
  Giovanni Sabbatucci: Sulla breccia di Porta Pia. E rovelli di un docente sui programmi di italiano storia da insegnare
  Simona Borgatti. La futura scuola pubblica federale
  Redazione Tellusfolio-Scuola e Nadia: "Basta leggi vergognose contro la scuola pubblica"
  Aglaia Viviani: lettera ad Alessandra Borsetti Venier sull'intervista a Vittoria Franco
  Marina Pensa. Diritti di carta e Diritti reali
  Silvia Minardi. Perché non risparmiamo sui caccia bombardieri, anziché sulla scuola?
  La scuola che non c'è
  Angela Nava. La scuola che perde la memoria, perde se stessa
  Valter Vecellio. Governo: confusionari, pasticcioni, pericolosi
  Davide Dodesini. Collasso dell'Italia. Colpa della scuola!
  Barbara Pojaghi, Preside di Scienze della Comunicazione scrive ai suoi ragazzi
  Anna Lanzetta: Il ruvido peso delle parole nel linguaggio di Mariastella Gelmini
  Ecumenici. Una mozione anche a difesa della laicità della scuola
  PD / Giulia Innocenzi. “No al referendum. Sì a Ddl che elimini sprechi dell'università”
  Scuola e Diritti. Riforma Gelmini (D.l. 137): dallo spezzatino della Moratti ora siamo alla... “frutta”
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.8%
NO
 29.2%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy