Pier Francesco Grasselli
L’ultimo Cuba Libre
Mursia, pagg. 320, € 12,50
Il romanzo di Pier Francesco Grasselli è scritto talmente bene che intriga il lettore e lo costringe a non mollare il libro sino alla parola fine. Non è un pregio da poco. L’autore è alla sua prima prova narrativa, ma dimostra parecchio mestiere quando sceglie la non facile strada di far raccontare una storia da diverse voci narranti.
Grasselli descrive la vita quotidiana di un gruppo di ragazzi dell’alta borghesia che scorre senza grandi sussulti tra discoteche, sexy shop, night club, bordelli e vacanze in montagna. Fanno da contorno notti di sesso sfrenato, droga, tradimenti, alcol che riempie le giornate di ragazzi che non hanno uno scopo nella vita. Ma ci sono anche gli amori che nascono nelle chat line, i film porno scaricati da internet per ravvivare una passione sopita, i cellulari ultimo grido come motivo di elevazione sociale e le auto costose per caricare donne che la danno via facile. Gli uomini protagonisti del romanzo si dividono tra cornuti contenti e superficiali gigolò, ma ci sono anche i frivoli, gli insicuri e i succubi. Lo stile di Grasselli è diretto, senza fronzoli, privo di concessioni letterarie, scarno quanto basta. Si tratta di una scelta ben precisa, perché l’autore vuole raccontare la vita di una generazione perduta tra droga, sesso, denaro e violenza.
L’ultimo Cuba Libre è una romanzo per stomaci forti, certo poco adatto a chi legge Bevilacqua o la Mazzantini. Un libro pieno zeppo di sesso esplicito ai limiti dell’eccesso, però raccontato bene, come se fosse una sceneggiatura di un film porno con la trama, uno di quelli che girava Joe D’Amato. La storia non si propone di lanciare messaggi positivi o rassicuranti. Tutt’altro. L’autore vuol dire che non esistono vie di scampo e che la sua è una generazione allo sbando. Un inatteso finale ci fa tornare alla mente un film cinico e spietato come Avere vent’anni, girato nel 1978 da Ferdinando Di Leo, soprattutto la scena finale con protagoniste Gloria Guida e Lilli Carati. Non vado oltre per non guastare la sorpresa e vi consiglio di leggere questo bel libro di un giovane scrittore che merita fortuna.
Ho letto L’ultimo Cuba Libre in meno di tre ore, tutto d’un fiato, senza poter staccare gli occhi dal libro. Non mi capita spesso con la narrativa italiana. Pier Francesco Grasselli ha grandi margini di crescita e credo proprio che sentiremo ancora parlare di lui.
Gordiano Lupi