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Gino Songini. Ma che musica, maestro! 
Conversazione con il musicista Davide Svanosio con brevi note a margine di un concerto dell'Orchestra di Fiati della Valtellina
Davide Svanosio
Davide Svanosio 
22 Agosto 2008
 

Certo che noi Valtellini siamo fatti a modo nostro. Abbiamo ad esempio un patrimonio storico-artistico di prim'ordine, chiese, cappelle e santuari con pregevoli opere d'arte, e neppure ce ne rendiamo conto. Abbiamo un ambiente naturale semplicemente unico, valli, torrenti, cime e ghiacciai come in nessun'altra parte d'Italia, e pare quasi che non lo sappiamo. Abbiamo personaggi, parecchi ancora viventi, che hanno fatto la storia alpinistica d'Italia e d'Europa, e li ignoriamo. In tutt'altre faccende affaccendati deleghiamo ad altri la valorizzazione delle nostre risorse ambientali, naturali e umane. Risorse che sono frutto non solo di una natura generosa ma anche di una lunga storia di rispetto per il territorio, di integrazione fra l'uomo e l'ambiente, di secolari fatiche fatte dagli antenati per mettere a frutto ogni angolo della Valle. Pensiamo a certi sentieri tracciati sulle nostre montagne: tratturi, scalinate, passaggi su pareti con cunei di legno o di ferro dove transitavano con le gerle i poveri montanari di un tempo, pensiamo ai terrazzamenti per i vigneti che ancora rivestono i fianchi a solatìo di gran parte della Valtellina. E poi le risorse umane. Abbiamo avuto storici insigni, pittori, astronomi, studiosi di economia, statisti. Quasi sempre li ignoriamo. Valorsa, Piazzi, Besta, Ligari, Credaro, Visconti-Venosta, Vanoni. Chi erano costoro? Se ritroviamo il loro nome su qualche via o qualche piazza ci chiediamo: chi erano? cosa hanno fatto?

Per passare dalla storia all'attualità e tanto per fare un esempio concreto si dà il caso che in provincia abbiamo, da diversi anni, una Orchestra di Fiati della Valtellina (OFV), che la gran parte dei nostri concittadini tranquillamente ignora. Eppure si tratta di un complesso bandistico di alto livello che, come dice la scheda di accompagnamento, «svolge ormai da tempo un'attività di livello internazionale». Ricordare qui tutto quello che l'Orchestra di Fiati della Valtellina ha fatto in questi anni, a partire dalla sua nascita nel 1991, sarebbe troppo lungo. Ma non posso esimermi dal ricordare ad esempio che degli oltre 100 concerti dati sino a oggi dall'OFV, ben 15 sono stati tenuti in 7 diversi paesi europei e che la stessa orchestra ha collaborato con le più prestigiose formazioni sinfoniche internazionali. Abbiamo insomma una formazione musicale di alto livello che fa onore alla nostra provincia e, vorrei dire, all'Italia intera.

Davide Svanosio, studente di Ardenno, è uno dei componenti di questa Orchestra nella quale da sette anni suona la tromba. Conversare con Davide è un piacere perché subito appare evidente con quanta passione e con quanta competenza questo ragazzo tratti l'argomento della vita musicale nella nostra provincia e nel nostro paese.

Davide, racconta intanto qualcosa di te, della tua famiglia, del tuo rapporto con la musica.

Sono di Ardenno, ho 24 anni, mio padre è bancario, mia madre farmacista e ho un fratello più grande. Sono studente universitario a Pavia ma sono giunto ormai al termine delle mie fatiche perché il 23 luglio 2008 mi laureerò in Odontoiatria.

Complimenti e auguri.

Grazie. Per quanto riguarda il mio rapporto con la musica devo dire che è un rapporto sicuramente molto buono: ho cominciato sin da piccolo a suonare la tromba. Ho scelto questo strumento perché mi sentivo attirato da strumenti, per così dire, “protagonisti”, che mi sembrava avessero, come in effetti hanno, un ruolo di primo piano in una banda o in un'orchestra (tromba, clarinetto, sassofono). Ho iniziato con la tromba e a essa sono sempre rimasto fedele. Certo che per favorire questa passione ho dovuto rinunciare a tante altre cose. Ma, dico la verità, sono ben contento di averlo fatto.

Attraverso quale percorso sei arrivato a entrare in un complesso prestigioso come l'Orchestra di Fiati della Valtellina?

Sono dapprima entrato, giovanissimo, nella banda musicale di Ardenno e da questa sono passato all'OFV senza però lasciare la banda musicale del paese. Nel frattempo mi sono diplomato al Conservatorio di Piacenza, studiando come privatista, in tromba. Nell'OFV ho incontrato gente preparatissima (a cominciare dal direttore Lorenzo Della Fonte) che mi ha dato molti stimoli. Da parte mia ho dato tanto, in termini di tempo e di sacrifici, ma ho anche ricevuto tanto. A fianco di amici e colleghi tanto competenti sono cresciuto musicalmente, artisticamente e culturalmente.

A conferma del fatto che hai un rapporto molto buono con il tuo strumento, oltre che, naturalmente, con la musica.

Sì, la tromba rappresenta molto per me. Sono cresciuto mantenendo vivo l'interesse per tutti i grandi interpreti, soprattutto americani, di questo strumento.

Quali sono gli aspetti più interessanti della tua esperienza e del tuo impegno artistico-musicale con l'Orchestra di Fiati della Valtellina?

Per quanto riguarda la mia esperienza con l'OFV, che dura orami da alcuni anni, vorrei per prima cosa sottolineare che il gruppo (che, al completo, è composto da oltre cinquanta interpreti) è impegnato a crescere sia dal punto di vista musicale che dal punto di vista dell'organizzazione. Il mio impegno personale è pertanto parte di un impegno collettivo dell'Orchestra a perfezionarsi costantemente. Ma l'essere parte di un gruppo tanto importante mi ha consentito di vivere esperienze assolutamente gratificanti. Non posso dimenticare che se non ci fosse stata l'Orchestra di Fiati io non avrei potuto conoscere certi ambienti. Mi riferisco ad esempio alla favolosa Sala da Concerto di Lucerna, al Teatro Dal Verme di Milano o al Teatro Verdi della stessa città, ecc. Suonare in diretta alla Radio Svizzera o al Concorso di Kerkrade (Olanda) è troppo bello. Ho suonato in Svizzera, Olanda, Spagna, Austria, oltre che naturalmente in molte regioni d'Italia. Insomma sono esperienze semplicemente fantastiche.

Penso che emozioni e amicizie siano parte viva di questo tuo percorso artistico. Vuoi aggiungere qualcosa al riguardo?

Il momento dell'esecuzione è ovviamente il momento clou per ogni musicista. Mettersi ala prova davanti a un pubblico interessato e spesse volte competente dà una carica eccezionale. Vorrei aggiungere che il viaggiare allo scopo di realizzare il nostro programma artistico è un altro aspetto tra i più gratificanti di questa attività. Così come il viaggiare in compagnia di tanti colleghi giovani cementa uno spirito di gruppo particolare, con tanti aspetti sempre e soltanto positivi. L'amore per la musica fa da collante alla nostra amicizia e al nostro spirito di gruppo.

Vorrei un tuo giudizio sul rapporto dell'ambiente valtellinese con la vostra Orchestra e con la vostra musica. Intendo ambiente in senso lato, ma anche con specifico riferimento a bande musicali, pubblico, istituzioni, ecc.

Ho l'impressione che da questo punto di vista sia un ambiente in netta crescita. Quando l'Orchestra di Fiati della Valtellina è nata, nell'ormai lontano 1991, è stata anche un poco osteggiata, anche perché non si conosceva bene cosa questa formazione musicale avrebbe potuto realizzare. Sembrava che le diverse bande musicali fossero un poco gelose di questa iniziativa. Oggi notiamo con soddisfazione che l'approccio è diverso. L'OFV ha contribuito a far crescere i direttori, ad ampliare il repertorio e tra noi e le diverse bande locali si è stabilito un proficuo interscambio musicale e culturale. E di questo siamo fieri e soddisfatti.

Ci sono sicuramente in Italia altri gruppi musicali simili al vostro. Quali sono le similitudini o le differenze?

Mi sia permesso prima di tutto di ricordare che la nostra Orchestra di Fiati della Valtellina è tra le più rappresentative in Italia. Altre orchestre come la nostra hanno però disponibilità economiche superiori che consentono loro di esercitarsi più frequentemente senza l'assillo delle spese da sostenere. Noi ad esempio dobbiamo limitare all'essenziale il numero delle nostre prove. Ma questo non ci impedisce di andare avanti con entusiasmo che non viene meno, grazie anche alle capacità e al carisma del nostro direttore Lorenzo Della Fonte che, lo dico con orgoglio, è il direttore di Banda italiano più richiesto all'estero.

Davide, a questo punto ti vorrei fare una domanda che a volte pongo anche a me stesso, quali siano cioè i rapporti tra la musica e altre arti come la pittura, la poesia, il cinema, il teatro, ecc. Mi viene in mente Vitorio Alfieri che sosteneva di avere le migliori ispirazioni per la sua opera poetica e letteraria dopo aver ascoltato musica. Qual è il tuo parere al riguardo?

Ricordiamo intanto che la musica è un linguaggio universale. Non ci sono barriere che la possano limitare. La musica non ha bisogno di traduzione, come ad esempio la poesia. E naturalmente può essere fonte di ispirazione per la pittura, può accompagnare un film, può a sua volta essere integrata dalla recitazione e dalla danza, ecc. La musica indubbiamente produce emozioni che possono essere convertite in espressioni artistiche di diversa natura. Da parte mia sono naturalmente d'accordo con coloro che sostengono che la musica è un'arte sublime...

Vedo che sei veramente innamorato della tua attività di musicista. Quanto ti costa l'impegno artistico in termini di tempo e di sacrifici?

A Pavia, dove sto frequentando l'Università per laurearmi in Odontoiatria, sono sempre andato ogni giorno a suonare in un oratorio, da solo, per esercitarmi, perché l'esercizio quotidiano è indispensabile. Naturalmente tempi e modi di esercitarmi li rispetto anche a casa mia (ho la fortuna di avere una casa grande, nella quale posso suonare tranquillamente). Cerco di esercitarmi, mediamente, per un'ora al giorno circa. Se non ti eserciti quotidianamente non puoi migliorare. A volte mi capita di essere stanco, ma mi sforzo di reagire per compiere il mio consueto esercizio. Insomma, diciamo che è anche un sacrificio, che però appaga e restituisce tutto con gli interessi.

La musica, qualsiasi tipo di musica, accompagna ormai la vita di ogni giorno, soprattutto la vita dei giovani. All'interno di questa vastissima offerta, quale ruolo ha la musica per bande? E in quale paese ritieni che oggi questa forma artistica esprima le sue più alte potenzialità?

La musica per bande, fiati in particolare, è particolarmente attuale. Credo poi che negli Stati Uniti d'America questa musica trovi oggi il suo campo d'espressione più vasto e più importante. Ricordiamo ad esempio che nei college americani già suonano bande di alto livello musicale. Cose che da noi purtroppo sono semplicemente impensabili. Vorrei tuttavia ricordare che anche qui, nelle nostre città e nei nostri paesi, la musica per bande è un fenomeno in crescita. Già possiamo avere, e in futuro avremo sempre di più, le nostre soddisfazioni.

Davide, un'ultima domanda. Quali compositori o strumentisti viventi più ti affascinano? E quali senti più vicini al tuo modo di fare musica?

Ci sono molti compositori e strumentisti viventi che sono oggetto della mia ammirazione. Penso a Marsalis, Vizzutti, The Canadian Brass. Ma perché ricordarne alcuni per dimenticarne tanti altri? Quelli che ammiro sono davvero tanti, forse troppi, e siccome non vorrei fare torto a nessuno li considero tutti ugualmente grandi.

***

Sera di venerdì 27 giugno, ore 21:30, palazzetto dello sport di Sondalo. Gli oltre cinquanta orchestrali dell'Orchestra di Fiati della Valtellina, tra i quali Davide Svanosio, si stanno esibendo davanti a un pubblico affascinato. La sera è dolce. Le montagne intorno a Sondalo si stagliano nel cielo azzurrino della sera. La musica dell'OFV entra nell'animo dei presenti poi esce dal palazzetto come una nuvola leggera e se ne va oltre le cime, viaggia in terre lontane, per le vie del mondo. Penso alle parole di Davide: «La musica è un linguaggio universale. Non ci sono barriere che la possono limitare». Mi viene da pensare che questa è un'arte che può davvero migliorare gli uomini. Pensatori e filosofi di tempi e luoghi diversi hanno affermato che la musica è superiore alle altre arti proprio per la capacità di superare le barriere, per la forza evocativa, per l'idoneità a trasmettere emozioni profonde e positive. Sono d'accordo con loro. Il repertorio di questa sera è straordinario così come è straordinario il linguaggio musicale dell'Orchestra. Le note dell'OFV fanno viaggiare nel tempo e nello spazio, parlano di amore e di passione, di oppressione e di libertà. Sì, è proprio una magnifica serata. Penso che questa volta il Credito Valtellinese, sponsor di questi concerti per il centenario della Banca, abbia organizzato qualcosa di veramente bello per la nostra Valle, per la nostra gente e per tutti coloro che amano la grande musica. Grazie. E grazie a te, amico Davide, innamorato della tua tromba e della tua arte.

 

Gino Songini

(da 'l Gazetin, luglio-agosto 2008)


Foto allegate

L
Un concerto a Sondalo
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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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