Il Presidente Gasparri dovrebbe sapere che il Caucaso è il cuore dell'Europa, non una regione “dall'altra parte del mondo”, quindi, potenzialmente, essa è di piena competenza della NATO che nacque per difendere il nostro continente. Ma il problema non è garantire - garantirci? - la sicurezza manu militari dalle aggressioni russe, occorre rispondere alla crisi ancora in corso con le armi delle politica che solo un'Europa coesa nella ricerca del proprio ruolo di promotore della legalita' internazionale puo' candidarsi a fare.
Domani alle 14:30, prima della riunione straordinaria della Commissione esteri del Parlamento europeo, cogli eurodeputati Radicali Marco Pannella e Marco Cappato presenteremo un documento elaborato dal Partito Radicale Nonviolento e dall'UNPO (Unrepresented Nations and Peoples Organization) in cui si passano in rassegna i focolai trans-caucasici che necessitano di essere conosciuti in tutte le loro complessità per evitare che si ricerchi una soluzione solo nel quadro della stabilita' da perseguire con la moltiplicazione di staterelli o politiche di sicurezza regionale. Quel che è necessario, se non vogliamo definitivamente consegnare l'Unione europea alla burocrazia, è tornare allo spirito del Manifesto di Ventotene che individuava nel superamento della sovranità assoluta degli stati-nazione origine e causa delle guerre. Mai come nel Caucaso, basti pensare alle repubbliche caucasiche della Federazione russa, il problema della sovranità nazionale può diventare letteralmente esplosivo. Una corsa agli armamenti per la difesa della stabilità è sempre sfociata in risposte militare non solo sproporzionate ma ance inadeguate a portare la pace.
Marco Perduca
co-Vicepresidente del Partito Radicale Nonviolento
transnazionale e transpartito eletto senatore col PD
Qui il Rapporto UNPO “Preoccupazioni caucasiche” (file PDF)
Fonte: Radicali.it