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Georgia. Ma l'Italia con chi sta, con Putin o con l'Ue? 
La politica estera da spiaggia è suicida ed omicida
17 Agosto 2008
 

Sono scoraggiata dal silenzio del Governo italiano sulla situazione in Georgia. Dopo essersi preso il merito del piano di pace, il Governo oggi non spende una sola parola sulla totale indifferenza dimostrata dalla Russia sugli accordi presi. Ogni giorno la Russia rimanda il ritiro delle proprie truppe, che continuano ad essere impiegate col chiaro intento di minacciare Tbilisi e l'Europa.

Temo che la Russia oggi possa agire così, senza timore di ripercussioni, anche grazie all'atteggiamento passivo e vacanziero del Governo italiano, simbolo di un'Europa divisa e timorosa, e quindi senza potere contrattuale alcuno. Da una parte Sarkozy e Merkel cercano di fare la loro, annunciando gravi conseguenze diplomatiche e l'accesso alla Nato della Georgia e dell'Ucraina. Dall'altra, l'Italia tace.

Forse non si è ancora capito che ciò di cui siamo testimoni oggi è la conferma delle mire espansionistiche di una potenza dispotica alle porte dell'Unione Europea. Non si può sperare di difendersi da questa minaccia con un ombrellone da spiaggia. Dobbiamo anche noi dire inequivocabilmente all'“amico” Putin che il mancato ritiro immediato dalla Georgia significa mettere in discussione qualsiasi tipo di alleanza, partnership, collaborazione fra i nostri Paesi. L'Italia sta con l'Europa, con la Nato, con la Georgia.

 

Donatella Poretti


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