Nelle settimane passate il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha proposto l'impiego delle Forze Armate su ogni fronte, tanto da sollevare l'ilarità di molti: le piazze italiane, i cantieri edili, etc.
Ultimamente ha offerto l'invio di militari anche in Georgia, questo sì un luogo dove forse sarebbero davvero utili. È difficile far rispettare una tregua senza forze di interposizione in loco. Se l'Ue prendesse la decisione di inviare una forza di pace, l'Italia non può e non deve certo tirarsi indietro.
Il problema è che dopo aver generosamente offerto militari per una missione di pace in Georgia, ieri scopriamo che in realtà non ce ne sono di disponibili. Per partecipare, spiega La Russa, dovremmo richiamarli dagli altri teatri dove sono impegnati, venendo meno ai nostri impegni internazionali. Ne desumo che il Governo ha dispiegato gli ultimi militari disponibili a perlustrare le “pericolosissime” strade delle nostre città.
Trovo assai discutibile ed irresponsabile questa gestione delle nostre forze armate. Da una parte si continua a tagliarne i fondi, dall'altra li si impiegano per operazioni pubblicitarie e populiste sul territorio nazionale. Un po' come il negozio che si avvia al fallimento e che decide di spendere ciò che gli rimane per pulire le vetrine piuttosto che per ripianare i debiti.
Mi auguro che ora La Russa smetta di sventolare soldati che non abbiamo. Gli chiedo se, a fronte di ciò che è accaduto nel Caucaso, non sia il caso di ritirare subito i soldati dalle strade italiane e prepararli ad un eventuale invio in Georgia, o dove ce ne sarà veramente bisogno, ovvero nelle zone di guerra.
Donatella Poretti