LA GRANDE MURAGLIA
«Mi ha parlato la storia/ mi ha schiaffeggiato il vento dell'immortalità./ .../ Calpesta il sasso l'uomo e dice: 'Mi appartiene'./ Attende il sasso e l'uomo gli appartiene./ Sopraggiunge l'oblio del sentire/ e il pensiero vola con il tempo/ oltre il soffrire./ Soffia il vento. /È lo stesso che soffiava./ Soffierà nelle ere da venire./ Non è che il pensiero, forse,/ della saggezza passata/ disattesa...»
(da Linfa Guerriera)
La Grande Muraglia era una fortificazione originariamente lunga 6.000 km (e munita di 15.000 torri di guardia e di 25.000 castelli capaci di alloggiare ciascuno 100 soldati), larga da 5 a 10 m, comodamente percorribile sulla sommità-strada. Fu un'opera ciclopica pensata, progettata e voluta da un imperatore della dinastia Ch'in (Shih Huang-ti). Egli volle che un muro insormontabile delimitasse i confini della Cina e fosse uno spartiacque sul quale si potesse infrangere qualsiasi tentativo di invasione. Tale desiderio-decisione la dice lunga sullo stato d'animo di quel condottiero-guerriero stanco di vedere il suo esercito decimato e il suo impero minacciato (con tutta la sua ricchezza di luoghi e di affetti senza prezzo) e deciso a porre fine una volta per tutte alle invasioni-angherie-ruberie-stragi continue. L'imponente muraglia (che parte dalla costa, a NE di Tientsin, passa a Nord di Pechino, taglia lo Huang ho, si dirige a SO fino a Ching pien e segue il margine Sud del deserto del Gobi) fu iniziata nel III secolo a.C. e restaurata (tra il XIV e il XVII secolo) dai Ming. La Repubblica popolare cinese, ha eseguito, nei giorni nostri, un restauro magnifico (ed effettua una manutenzione che non conosce riposo).
Cina dell'amicizia e dei doni...
Ho già ricevuto pacchetti belli da vedere (nel Ganzu - là dove l'altitudine dialoga con il cielo) e li ho stivati (con molta commozione), tra le sete e i ricami, nelle mie valigie. La signora Deng, a Pechino, è l'ultima cinese che saluto, quando lascio la Cina (cfr. ultima foto allegata). Mi dona il suo distintivo universitario (che appunto subito sulla mia giacca), un attimo prima di entrare in macchina per recarmi all'aeroporto. Il gesto è eloquente: questa signora mi dona il simbolo di una parte notevole e importante della sua vita... Ne sono così toccata che dimentico ogni altra cosa (compreso un ingombrante e leggero bagaglio contenente un numero notevole di cappelli vecchi e nuovi, a me cari - Poco male: qualsiasi bagaglio non è che un accessorio temporaneo/ i tesori-ricordi che si portano nel cuore sono per sempre....).
P.S. - Una volta portai un orologio-ciondolo a riparare, in Cina. Aveva la forma di una coccinella. Lo avevo comprato in Svizzera. Sarà stato un caso, ma, dopo qualche settimana, le vetrine della via in cui lo avevo portato erano piene di coccinelle, meno perfette, ma molto simili al mio ciondolo. Pensando a questo e sentendo parlare della capacità dei Cinesi di 'copiare' urbi et orbi, mi viene voglia di domandare: “Perchéeeee!?! Mai popolo ha avuto identità più marcata, forte e gloriosa, perché copiare anime altre e non divulgare sempre e soltanto la propria?”
Can't resolve yourself/ to open those too precious/ too heavy/ too tender/ too full/ too everything/ parcels wrapped in love/ and tears/ chapped hands/ blossoming trees/ desert landascapes/ dunes/ moonlit lovely scene/ history blowing winds/ touching monuments/ and moments/ unforgettable farewells/ and farewells.../ Much too much for your heart/ your mind/ your strength/ your world awaiting you and yet so far./ You know you'll miss this country and the/ hustling/ buzzing/ wistling/ mesmerizing/ murmur of the crowd.
Non sai deciderti ad aprire quei troppo preziosi/ troppo pesanti/ troppo teneri/ troppo pieni/ pacchetti avvolti in amore e lacrime/ mani screpolate/ alberi in fiore/ paesaggi deserti/ dune/ scene belle di luna/ venti di storia/ monumenti toccanti/ e momenti-saluti indimenticabili/ e addii./ Troppo per il tuo cuore/ per la tua mente/ per il tuo mondo in attesa di te/ eppure così lontano./ Sai che ti mancherà questo paese/ con il frusciante-mormorante-fischiante-calamitante/ mormorio della folla. (da Linfa Guerriera)
Bruna Spagnuolo (testi) e G. Ferrari (foto)
Fine