Martedì , 12 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Nave Terra > Sì, viaggiare
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Bruna Spagnuolo: La grande Cina (la 'mia' / 1991) – 6. Pechino / La Città Proibita
06 Agosto 2008
 

La Città Proibita

 

 

Gli alter ego vegetali degl'imperatori sono oggi alberi-monumento che, nelle contorsioni levigate dalle intemperie, esprimono un epos storico fatto di pathos universale

 

 

Triste è la musica delle antiche mura.

Le incisioni mirabili non attendono più passi regali.

Passa il popolano e non s'inchina,

ignora l'impudenza e la sua fine.

Il popolo non ha più un imperatore

ma al passato tributa decime e onori,

perpetuando un sodalizio di splendore.

L'imperatore peserà sul suo popolo fino alla fine dei tempi

e come un tempo provvederà ai suoi figli

con la sua presenza toccante tra i nuovi viandanti...

Non ci sono vincitori né vinti:

l'imperatore e il suo popolo saranno uniti per sempre.

(da Linfa Guerriera)

 

 

La bellezza di ponticelli e balaustre bianchi degli ingressi alla Città Proibita è straordinaria e ricorda la raffinatezza dei merletti. Il passaggio centrale (foto all. 2) posto tra due scale laterali è ancora oggi una pagina in pietra zeppa di scritte secolari. Gl'ideogrammi di questa 'passatoia' antica, scolpiti nella selce, non erano destinati a piede umano. Soltanto l'imperatore passava su di essi, nella portantina imperiale (sorretta da coloro che calpestavano soltanto i gradini laterali).

Nei cortili interni di questo luogo incantevole, statue bellissime proclamano ancora al mondo la simbologia legata alla regalità imperiale (dell'imperatore e/o dell'imperatrice). Vi troneggia la leggendaria fenice (ritenuta immortale e capace di rinascere dalle sue stesse ceneri ogni 500 anni), preziosa e pesantissima in una lega dalla linea slanciata. Vi dimora, imperturbabile, longeva, saggia, distaccata e intangibile la tartaruga, enorme e pregiatissima nella sua plasticità quasi viva.

Anche i cortili interni (che ospitano veri musei: storico-delle antichità-delle ceramiche e delle porcellane) sono impreziositi dal gioco delle balaustre-merletto e dai colonnati spalancati, come occhi attenti ancora pronti a vigilare su un passato leggendario difficile da dimenticare...

I leoni, con la loro simbologia (legata al potere-potenza dell'imperatore) che fa presupporre ruggiti da una posizione di allerta composta (seppur pronta allo scatto eventuale), compaiono nel giardino, là dove giovani alberi (che rappresentavano la vita dei neonati imperiali) venivano messi a dimora. Forse, il loro compito era di vegliare sulla vita vegetale legata a quella umana (dei nati imperiali).

Le belve gigantesche raffigurate nelle statue messe a guardia degl'ingressi hanno una funzione diversa da quella degli animali raffigurati nelle statue conservate all'interno della cittadella imperiale. Basta guardarle per percepirne la simbologia. Il leone-canide ha bardatura imperiale, consistenza aurea, aspetto feroce e possente, espressione determinata e diretta, artigli spaventosi capaci di afferrare e tenere saldamente qualsiasi oggetto e/o preda. Nella zampa regge, a seconda del punto strategico in cui è stato piazzato, i simboli del potere spicciolo e del potere assoluto volto al popolo vicino, ai popoli ai quali il giogo imperiale è stato già esteso e a quelli cui esso sarà diretto in futuro. La possanza, l'opulenza, la maestosità, la pericolosità e la terrificante compostezza di queste raffigurazioni era diretta chiaramente ai visitatori illustri (possibili contendenti-tramatori), ma finiva per ricadere sul popolino vicino, attraverso le cui testimonianze la leggendarietà della dimora e del potere imperiale raggiungeva “i quattro angoli della terra”.

 

Molte sono le cose che si possono visitare, in Cina. Io riporto qui quelle che nidificano nel mio cuore. Tra le cose più belle, conservo negli occhi i peschi in fiore. Basta uscire da Beijing, per trovarne (in primavera) intere distese simili a spose dai grandi veli rosa. Nelle campagne ad ampio respiro, che circondano le tombe dei Ming, i pescheti ordinati e ben curati sono una cornice fiabesca.

 

Le nuvole rosa dei

pescheti in fiore

hanno spalancato alveari.

I sorrisi hanno cancellato

l'orrore indelebile-pensante

da lastricati ancora

calpestati.

La Grande Cina si allaccia

i calzari

e di nuovo riprende

il cammino...

(da Linfa Guerriera)

 

Bruna Spagnuolo (testi) e G. Ferrari (foto)

 

Continua...


Foto allegate

Articoli correlati

 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.7%
NO
 29.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy