Più si avvicina la fatidica data dell’otto agosto, più la morsa repressiva cinese s’inasprisce.
In India e in Nepal continuano, intanto, manifestazioni promosse dai tibetani.
A Delhi, dove da undici giorni militanti del Tibetan Youth Congress stanno conducendo uno sciopero della fame e della sete, si sono aggravate le condizioni di sei attivisti. Nella capitale indiana stanno convergendo centinaia di profughi sia per rendere omaggio ai digiunatori sia per partecipare alla grande manifestazione indetta per il 7 agosto per il Tibet e contro i giochi olimpici della vergogna.
Si è saputo che i sei sono stati forzosamente ricoverati in ospedale dalle forze di polizia indiane intervenute alla tenda di Jantar Mantar dove si trova attualmente il presidio nonviolento. La polizia ha arrestato circa centocinquanta tibetani che si sono opposti all'intervento. La situazione è estremamente tesa anche per le notizie relative all'arresto del poeta e attivista Tenzin Tsundue, fermato alcuni giorni fa all'aereoporto di Bhuntar (distretto di Kullu) mentre cercava di unirsi ai tibetani che volevano entrare in Tibet dallo Spiti, e di sessanta marciatori bloccati a Spiti, tra cui lama Shingza Rimpoche, uno dei principali maestri spirituali del monastero di Sera (India meridionale). È la prima volta nella storia dell'esilio indiano che un lama così importante viene tradotto in carcere. C'è forte malcontento sia tra i tibetani che tra la popolazione locale dello Spiti (di etnia tibetana). Si è cercato in tutti i modi, e purtroppo invano, di convincere la polizia indiana di non arrestare i marciatori.
A Kathmandu prosegue lo sciopero della fame ad oltranza di trenta tibetani iniziato il 31 luglio mentre dal Tibet giungono voci insistenti che vorrebbero Lhasa sotto una sorta di stato d'assedio.
Si tratta, come si può facilmente evincere, di segnali tutt’altro che rassicuranti. Ecco perché è fondamentale partecipare venerdì alle iniziative che, a partire dalle 11, sono state organizzate dal Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito, dal Comune di Assisi, in collaborazione con l’Anci regionale dell’Umbria. È doveroso, nel giorno dell’avvio ufficiale delle olimpiadi, e in perfetta concomitanza di fuso orario, lanciare la mondo intero un messaggio inequivocabile a sostegno della linea nonviolenta del Dalai Lama, caldeggiata anche per gli uiguri da Rebiya Kadeer,* e per i diritti umani in Cina. Appuntamento, quindi, l’otto agosto alle 11 precise nella sala della conciliazione del palazzo municipale e alle 12:30 nella piazza centrale di Assisi.
Francesco Pullia
della Direzione nazionale di Radicali Italiani
* Qui per documentazione
Fonte: Radicali.it