Il lupo e l’agnello
– Ti racconto la favola del lupo e dell’agnello – disse la nonna prima di darmi la buona notte.
Un agnello, mentre stava bevendo l’acqua di un ruscello, alzò lo sguardo e vide un lupo che lo osservava minaccioso:
– Stai sporcando l’acqua che bevo – disse il lupo.
– Come posso sporcare la sua acqua, signor lupo, se mi trovo più a valle di lei? – rispose l’agnello con tono reverenziale.
– Se non sei stato tu a sporcarmi l’acqua saranno stati i tuoi genitori – replicò il lupo che aveva deciso di trovare un alibi per mangiare l’agnello.
– I miei genitori non sono di queste parti.
– Allora sono stati i tuoi nonni o i tuoi bisnonni o qualche tuo parente – e con un balzo in avanti si avventò sull’agnello divorandolo in un solo boccone.
Questo finale s’ha da cambiare
– Nonna ti stai sbagliando – dissi sensibilmente scossa dal racconto. – Sicuramente la favola finisce come tutte le altre: “l’agnello è riuscito a scappare e visse felice e contento”.
– Scendi dal pero ragazza mia – rispose la nonna con una punta di sadismo. – Il mite agnello non aveva via di scampo contro il prepotente lupo.
Appena chiusi gli occhi vidi lupi minacciosi avventarsi su agnelli indifesi. Il finale della favola non mi andava a genio. Decisi di cambiarlo secondo la mia fantasia: “Il lupo si avventò sull’agnello. Questi con un balzo riuscì a mettersi in salvo. Il lupo, preso alla sprovvista, scivolò e venne travolto dalla corrente”.
Così va meglio. Posso finalmente dormire tranquilla. Ma l’incubo non si fece attendere...
(1 – continua)