Hanno strappato la toga alla Procura di Milano e l'hanno indossata loro, tra i banchi del Parlamento! Questo è quanto ha fatto la maggioranza con l'accusa rivolta ai giudici che hanno sentenziato sulla vicenda di Eluana Englaro, di sostituirsi al legislatore, mistificando la reale invasione di campo che contemporaneamente sono riusciti in maniera cinica a realizzare.
Dal deposito della mozione Cossiga-Quagliariello al voto di oggi è avvenuto esattamente questo: il Parlamento è divenuto il giudice e ieri sera, esattamente dopo il primo voto del Parlamento, quello della Camera, la Procura di Milano ha presentato appello!
Il procuratore aveva atto sapere che si sarebbe preso l'intero tempo che aveva a disposizione per studiare il ricorso. Il Parlamento si è sostituito al magistrato, ha lavorato, ha trovato cavilli, ha suggerito motivazioni, ha portato carte sulla scrivania del Procuratore che alla fine non ha potuto far altro che ricorrere in appello! Alla faccia della separazione dei poteri e del rispetto per la Costituzione e per lo Stato di Diritto!
Il principio cattolico apostolico romano dell'indisponibilità della vita lo vogliono vedere trasformato in principio della Costituzione repubblicana, attraverso uno stravolgimento del diritto alla vita in obbligo alla vita artificiale. Hanno i numeri per farlo, lo faranno, ma non utilizzino sotterfugi per trasformare uno Stato laico in uno confessionale e con un'etica di Stato senza passare da una riforma della Costituzione. Devono avere il coraggio, i senatori del Popolo delle libertà, di modificare la Costituzione e sopprimere la Libertà dell'individuo.
Non stiamo parlando di questioni eticamente sensibili, stiamo parlando di diritti civili. Noi radicali siamo a difendere la loro praticabilità e il loro esercizio. Altri a sentenziare su ciò che è bene e ciò che è male e ad imporlo anche a chi la pensa diversamente!
Donatella Poretti
Qui l'intervento integrale nell'Aula del Senato