Le politiche del Governo sulla Sanità pubblica sembrano destabilizzanti. L'ultima è la cancellazione, per motivi finanziari, dei nuovi livelli essenziali di assistenza (LEA) voluti dall'ex ministro Livia Turco, per cui una grande quantità di prestazioni sanitarie non verranno più garantite ai cittadini dal SSN.
Tra queste, è già annunciata per certa la cancellazione del parto indolore con tecniche di anestesia locale ed epidurale, pratica per la quale l'Italia è agli ultimi posti in ambito europeo e occidentale. Quell'Italia che, per converso, è ai primissimi posti per parti cesarei, anche non in presenza di reale necessità: pratica che raggiunge un tasso più che doppio rispetto a quanto raccomandato dall'Organizzazione mondiale della Sanità, in virtù del più elevato tasso di mortalità per le partorienti che la tecnica chirurgica comporta.
Inoltre, come ho evidenziato in una mia recente interrogazione, l'accesso di massa al cesareo, motivato essenzialmente per evitare il dolore nel parto, comporta notevoli costi aggiuntivi di ospedalizzazione.
Credo sia importante che le tecniche del parto indolore possano essere una realtà anche per le donne italiane, per il diritto al benessere e per la libertà di scelta in un momento cruciale dell'esistenza di ognuna.
È emblematico come in più occasioni il Parlamento si sia espresso, pressoché all'unanimità, favorevole alle mozioni che impegnavano il Governo a garantire l'assistenza analgesica per le partorienti, e una legge sul parto con importanti innovazioni in questo senso era stata approvata all'unanimità in Commissione Affari sociali alla Camera nella scorsa legislatura.
Nell'eterno scaricabarile che, vuoi per disfattismo ideologico e partigiano, vuoi per patente incapacità a governare, sembra vigere in Italia su queste questioni, il Governo si fa beffe delle decisioni del Parlamento. Cancellare, oltre al parto indolore, decine di altre importanti prestazioni sanitarie dai LEA, è incivile, pericoloso dal punto di vista medico, ma soprattutto, favorendo prestazioni ben più costose come i parti cesarei, è molto più costoso per lo Stato e quindi amministrativamente stupido.
Credo che il Ministro Sacconi e il Ministro Tremonti siano ancora in tempo ad accorgersene e a mettere in campo dei rimedi. Occorre solo volontà politica e sensibilità appropriate che, maggioranza o opposizione che sia, qualunque essere umano ha.
Donatella Poretti