Come se non bastasse la situazione di grave crisi finanziaria che incombe sulla compagnia di bandiera, ben presto Alitalia dovrà fare i conti con due class action, una negli Usa e l'altra in Canada, che la vedono coinvolta per avere, con altre 37 compagnie aeree, esercitato in regime di cartello sui prezzi per il trasporto merci in quei Paesi, violando le norme sulla concorrenza. La Lufthansa, altra compagnia coinvolta, ha intanto deciso di risolvere la questione con un esborso di 85 milioni di dollari (più gli interessi maturati) negli Stati Uniti, e di altri 5 milioni di dollari nel Canada. La compagnia tedesca si avvale così del programma di clemenza della Divisione antitrust del Dipartimento di giustizia statunitense, che prevede sanzioni ridotte per le società che informano gli investigatori del governo di attività illegali antitrust in fase iniziale, e, come previsto dalla legislazione statunitense, dovrà collaborare con gli avvocati della classe destinataria del risarcimento nel prosieguo della controversia contro gli altri convenuti.
Tutto ciò costituisce una ulteriore spada di Damocle in capo al futuro finanziario di Alitalia, della quale, peraltro, non sappiamo quali siano le intenzioni su come gestire la controversia, e se intenda, come la Lufthansa, addivenire preventivamente ad un accordo transattivo. Ma, nel caso fosse condannata, riuscirà il Governo italiano a stabilire a chi attribuire la responsabilità oggettiva, presentando loro il conto della giustizia statunitense e canadese, e dei gravi danni all'immagine della compagnia in questo modo causati?
Con il sen. Marco Perduca, su sollecitazione dell'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) nell'ambito della sua campagna “Vola Alitalia e paga l'Italia” per la chiusura di questo vettore, abbiamo deciso di rivolgere queste domande al ministro Giulio Tremonti con una interrogazione, nella speranza che la sua risposta possa pervenire prima di dover apprendere notizie infauste per Alitalia dalla cronaca giudiziaria d'Oltreoceano.
Donatella Poretti
Qui il testo dell'interrogazione