Il padre di Eluana Englaro, la donna che dal 18 gennaio 1992 vive in coma permanente dopo un incidente stradale, è stato autorizzato dai giudici della Corte d'Appello civile di Milano a interrompere il trattamento di alimentazione e idratazione forzato che tiene in vita la figlia.
È incredibile che ci siano voluti almeno nove anni e almeno sette gradi di giudizio (per ben due volte si è arrivati in Cassazione) per affermare un diritto, quello alla libera scelta dei trattamenti sanitari, sancito dall'articolo 32 della Costituzione. Niente potrà far dimenticare l'assurdo calvario giudiziario imposto alla famiglia Englaro, proprio quando viveva al suo interno una delle più tragiche perdite che si possano immaginare.
Ma grazie al coraggio e alla determinazione di Beppino Englaro (foto), ma anche alle battaglie di Piergiorgio Welby e Giovanni Nuvoli, oggi abbiamo fatto un enorme passo verso il rispetto del dettato costituzionale e dei diritti civili.
Per quanto mi riguarda, in commissione Sanità del Senato, continuerò la mia battaglia per l'approvazione di una legge sul testamento biologico, affinché nessun altro sia costretto a subire il trattamento indegno ed umiliante riservato ad Eluana Englaro.
Donatella Poretti