Un plauso al sottosegretario al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, Francesca Martini (foto), per il lavoro che ha deciso di avviare per la revisione dell'ordinanza sui cani pericolosi. Abbiamo denunciato fin dalla sua prima pubblicazione che quei provvedimenti dettati da un'emergenza mediatica non avrebbero ottenuto nessun risultato positivo. Limitarsi alla creazione di una lista di cani pericolosi non avrebbe risolto il problema delle aggressioni, definire solo in base all'appartenenza ad una razza, o non razza, un cane mordace era nella migliore delle ipotesi inutile, nella peggiore dannoso creando isterie e fobie e danno al migliore amico dell'uomo.
L'abbiamo denunciato, organizzato manifestazioni e dato vita ad iniziative parlamentari che la scorsa legislatura avevano trovato consenso trasversale sfociato in un voto unanime su una risoluzione della Commissione Affari Sociali che invieremo al sottosegretario e al gruppo di lavoro ministeriale che dovrebbe riunirsi già martedì 8 luglio.
Confidiamo nell'approccio ragionevole e pragmatico di puntare sui proprietari dei cani e sulla loro responsabilizzazione, approccio che purtroppo e' mancato al precedente ministro, che con un atto di estremo sgarbo istituzionale decise di fare carta straccia del parere e dell'impegno che aveva assunto davanti al Parlamento.
Quella risoluzione dello scorso ottobre metteva al centro alcuni criteri tra i quali:
- la responsabilità del proprietario e/o del detentore del cane in riferimento, in primis, a principi quali: la scelta della tipologia del cane, l'educazione data al cane e se la persona è il primo acquisitore dell'animale o ne è entrato in possesso successivamente per motivi assistenziali o di rieducazione comportamentale;
- diffondere un'adeguata informazione circa le caratteristiche dell'animale tra coloro che si accingono ad acquisire a qualunque titolo un cane;
- fare in modo che le aziende sanitarie locali distinguano tra morsicature che rientrano nel normale repertorio comportamentale della specie canina e morsicature frutto di una alterazione del normale comportamento nel contesto specifico con lesioni gravi o con il rischio di future lesioni gravi;
- individuare le professionalità in grado di affrontare un intervento correttivo terapeutico di medicina comportamentale;
- confermare, come da premessa dell'Ordinanza del 28 marzo 2007, il divieto di taglio di code e orecchie ai cani per fini estetici nonché la detenzione, la vendita e l'uso di collari o altri dispositivi elettrici;
- vietare qualsiasi esibizione, gara, addestramento intesi a esaltare la naturale aggressività o potenziale pericolosità di cani;
- ristabilire il reato previsto dal Codice penale rubricato: «Omissione di custodia e malgoverno di animali»;
- superare il criterio delle razze nell'individuazione dei cani aggressivi, ricercando una soluzione stabile e non d'emergenza, come quella delle ordinanze fin qui emanate ricercando criteri oggettivi nell'individuazione del cane pericoloso;
- promuovere un accurato monitoraggio in merito al fenomeno del randagismo, della gestione dei canili e degli allevamenti con particolare attenzione all'applicazione della normativa nazionale in ambito locale.
Sen. Donatella Poretti
parlamentare Radicale - Partito Democratico