Romanzo d’avventura e al tempo stesso lirica e dolente partecipazione sia alle sventure dell’emigrazione sia al dramma della separazione di madre e figlio, Dall’Atlante agli Appennini è anche una ferma e radicale denuncia di chi tutto questo sfrutta. Senza Cuore.
Maria Attanasio
Dall'Atlante agli Appennini
illustrazioni di Francesco Chiacchio
Orecchio Acerbo, 2008, pagg. 112, € 14,50
Titolo, trama, personaggi, tutto è un esplicito e diretto riferimento al racconto di Edmondo De Amicis Dagli Appennini alle Ande. Ma Marco è diventato Youssef, il suo paese non è ai piedi dell’Appennino ligure ma dell’Atlante marocchino, l’Eldorado non si chiama Argentina ma Italia.
Se molte generazioni sono cresciute con il libro Cuore, a distanza di un secolo dalla scomparsa del suo autore Edmondo De Amicis, oggi il modello culturale proposto ai giovani è quello di chi guarda agli immigrati confinandoli nell’alveo dell’emergenza sicurezza.
Nel mare in tempesta di questi mesi sugli immigrati e sull’immigrazione – diventata paura e impresa della paura – Dall’Atlante agli Appennini è un libro che può anche aiutare a riflettere su quale cultura si propone oggi alle nuove generazioni.
La trama. Un ragazzino, poco più di un bambino. La madre lontana, in un paese straniero. Poche lettere, poi neppure più quelle. L’attesa sempre più trepidante di notizie, poi la paura di averla persa per sempre. Infine, la decisione di imbarcarsi, attraversare il mare e andarla a cercare laggiù, in quel paese lontano…
La copertina. Immediata ed evocativa, la copertina, illustrata a carboncino da Francesco Chiacchio, rimanda a un’immagine che ormai fa parte dell’immaginario collettivo: un barcone di immigrati in un mare in tempesta.
Per Orecchio Acerbo, da tempo abituato a pubblicare libri che parlano un linguaggio «contro indicato a chi ha intolleranze alimentate dalla cultura generale (razziali, etiche, religiose ecc.)» – come recita il bugiardino inserito in tutti i libri – segnaliamo sugli stessi argomenti i libri già pubblicati, Gago di Giovanni Zoppoli, L’Isola di Armin Greder, Il racconto del Lombrico di Nino De Vita e molti altri.
Maria Attanasio è nata a Caltagirone nel 1943. Ha svolto attività di insegnante e preside. La sua prima pubblicazione Interni, è apparsa nell'antologia dei "Quaderni della Fenice" (Guanda, 1979). In seguito ha collaborato con numerose riviste e quotidiani. Nel 1994 è iniziata la sua collaborazione con la casa editrice Sellerio con la quale ha pubblicato: Correva l'anno 1698 e Nella città avvenne il fatto memorabile. Di Concetta e le sue donne. Piccole cronache di un secolo, e il più recente Il falsario di Caltagirone. Suoi testi poetici, narrativi e saggistici sono apparsi su importanti riviste letterarie italiane e straniere.
Francesco Chiacchio è nato a Fiesole nel 1981 e vive a Firenze dove ha frequentato l’ISIA. Nel 2007 ha illustrato 90 secondi all’inferno, storie di Monastra e Basile (Luciano Vanni Editore). Nello stesso anno ha pubblicato per i tipi di Coconino Press il racconto a fumetti “Miracolo a Polignano”, all’interno dell’antologia Gli intrusi, appunti da una terra vicina.
Alessandra Filograno