Nicola Lombardi
Striges
Robin Edizioni, 2005, pagg. 120, € 12,00
In Italia esiste una vera e propria scuola del racconto orrorifico che nasce nella letteratura di fine Ottocento, ma prosegue e confluisce nel cinema gotico e nero degli anni Sessanta e Settanta (Mario Bava, Joe D’Amato, Lucio Fulci, Dario Argento…). In Italia esistono ancora oggi bravi narratori dell’orrore e Nicola Lombardi è la prova vivente che si possono scrivere ottime storie inquietanti anche ambientandoli in area mediterranea.
Striges è il quarto libro di questo autore specializzato in paura e giunge dopo Ombre (1989), I racconti della piccola bottega degli orrori (Profondo Rosso, 2002) e La fiera della paura (Profondo Rosso, 2004). Ma Lombardi è un nome molto conosciuto tra gli appassionati di horror italiano, che non sono molti ma esistono. Noi lo ricordiamo come presenza importante delle antologie Fame - la trilogia cannibale, Malefica - le fiabe per non dormire e La stagione della follia (tutte Edizioni Il Foglio), tre piccoli successi editoriali. I racconti di Lombardi sono brevi viaggi nel modo del brivido che catturano l’attenzione del lettore.
L’ultima raccolta dell’autore ferarrese è una vera scorribanda nelle profondità degli incubi, una ricognizione terrificante tra maledizioni, sangue e ossessioni. Leggende ferraresi e racconti di nonne al focolare vengono riesumate e ravvivate in una coinvolgente atmosferica orrorifica. L’autore racconta di terribili streghe, di iniziazioni inquietanti, di scienziati folli che perdono il controllo dei loro esperimenti, indaga la follia di una madre e scava nell’orrore della guerra. Un libro da leggere con il fiato sospeso, possibilmente di notte, con una luce molto tenue.
Lasciatemi dire che è un peccato che a scommettere sull’horror italiano restino soltanto i piccoli editori.
Gordiano Lupi