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Partorirai con dolore o col cesareo! 
L'introvabile anestesia epidurale. Interrogazione
27 Giugno 2008
 

Oggi ho depositato un'interrogazione per sapere quali iniziative il Ministro intenda adottare affinché le tecniche di anestesia durante il parto vengano incluse fra le prestazioni garantite e gratuite nei livelli essenziali di assistenza (LEA) del Servizio Sanitario Nazionale.

In Gran Bretagna e Francia l'anestesia epidurale viene utilizzata dal 70% delle partorienti, dal 90% negli Usa, mentre in Italia, da stime dell'Istat risalenti al 2001 (altro non c'è!!), si rileva che solo per l'11,2% dei parti spontanei è stata utilizzata l'anestesia (per il 7,2% locale, per il 3,7% epidurale).

Questo avviene soprattutto perché, non essendo tuttora previsto il controllo del dolore nel travaglio e nel parto tra i livelli essenziali di assistenza del SSN, la decisione se offrire questo servizio è lasciata alla buona volontà delle ASL e delle Regioni, con questi risultati disastrosi.

Nella prospettiva di evitare il dolore, in Italia sempre più partorienti chiedono il taglio cesareo, per cui questi parti sono il 38% sul totale (dati 2007, con un picco del 60% in Campania): il dato più alto tra i Paesi europei e ben oltre il doppio di quello del 15% raccomandato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, considerato che la mortalità per la madre è da 2 a 4 volte superiore rispetto al parto naturale.

Questa situazione diventa ancor più incomprensibile se consideriamo i costi: la degenza di 2-3 giorni del parto naturale -anche con analgesia epidurale- passa a 5-7 col cesareo.

Ma ciò che è ancora più incomprensibile è che la revisione dei LEA è già stata affrontata con il DPCM del 23 aprile 2008, che stabilisce (art. 37, comma 3): «Il Servizio sanitario nazionale garantisce le procedure analgesiche nel corso del travaglio e del parto vaginale […]». Ma lo scorso 25 giugno, il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, in audizione in Commissione Affari Sociali alla Camera, ha riferito che i nuovi Lea voluti dall'ex Ministro della Salute Livia Turco non esisterebbero perché la Corte dei Conti non li ha registrati.

Fino a quando il decreto sui LEA rimarrà bloccato, saranno molte le donne che continueranno a partorire con dolore loro malgrado, o a ricorrere, anche quando sarebbe evitabile, al parto cesareo. Insomma, tanto vale a questo punto rettificare il testo biblico: “Donna italiana, partorirai con dolore, o con grande spesa da parte del SSN”. Ma chi ci guadagna da questa situazione?

 

Donatella Poretti

 

 

Qui il testo dell'interrogazione


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