Al Question Time di oggi al Senato, il ministro al Lavoro, Salute e Politiche sociali, Maurizio Sacconi, ha risposto ad una mia interrogazione in cui ho chiesto ragione di perché fosse stata decisa la proroga fino a febbraio 2009 dell'ordinanza con cui si vieta la conservazione delle staminali del cordone ombelicale nelle banche private e la conservazione autologa-solidale.
Questo il mio intervento: Il cordone ombelicale è ricco di cellule staminali preziose per la cura di malattie del sangue. La loro raccolta è una prassi di acclarata utilità, di riconosciuto valore scientifico e un diritto personale di ogni donna, di ogni madre. Questo diritto in Italia è negato: i punti nascita attrezzati per la donazione sono meno del 10% del totale e spesso non è possibile farla di notte e nei festivi. Nel contempo, dal 2001 le ordinanze continuano a vietare la conservazione a proprie spese in strutture private, a meno che queste non abbiano sede all'estero. QQQQuesti i numeri di una anomalia rispetto al resto d'Europa: nel 2007 a fronte di oltre 570 mila parti, 2.500 le donazioni, 5 mila -il doppio- le conservazioni fuori confine, gli altri cordoni... buttati tra i rifiuti ospedalieri... A febbraio il Parlamento ha deciso all'unanimità di invertire la rotta: a proprie spese in biobanche pubbliche o private è consentita la conservazione autologa-solidale, cioè quelle staminali sono a disposizione anche per trapianti su pazienti terzi compatibili. Il decreto attuativo doveva essere emanato entro il 30 giugno, il testo era pronto, mancava giusto la sua firma signor ministro, firma che invece non è mancata sulla proroga dell'attuale ordinanza. Perché un Governo che si appella alla libertà nel nome della coalizione che lo sostiene, non applica una legge e un diritto da essa sancito? Cosa l'ha spinta a modificare il parere della sua stessa maggioranza? Come potranno le donne evitare di continuare ad andare all'estero o che i cordoni continuino ad essere buttati via?
Il ministro ha motivato la proroga per mancanza di tempo tecnico ad esaminare la questione.
Questa la mia controreplica: La scelta di prolungare questa follia non è tecnica, signor ministro, lo sa bene: è tutta politica. Mi chiedo quale miope politica sia vietare la possibilità di conservare il cordone ombelicale che potrebbe essere una cura anche per altri bambini. La cultura della donazione la si promuove rendendola praticabile e non negando un diritto, tra l'altro già sancito dalla legge. Il colpo mortale alla donazione, suggeritole dal quotidiano dei vescovi invitandola a non applicare la legge, è ciò che Lei ha inferto prorogando questa ordinanza anomala rispetto all'Europa. Non è vietando di prestare servizi a strutture private, accreditate e convenzionate, che si promuove qualità e sicurezza delle cure. Non è negando diritti e libertà che si accresce il diritto alla salute dei cittadini e il dovere alle cure da parte dello Stato!
Donatella Poretti