Una tra le infinite
dimensioni del creato
Ode per Tellusfolio dalla Nigeria
Le dimensioni del creato sono amabili /
‘amanti’/volenti/nolenti:
Tutte sono entità vive/respiranti.
Osservano, valutano, pesano, misurano,
si lasciano attraversare.
La misura della loro volontà di conglobamento
ha arcobaleni-compasso proporzionati
alla compenetrazione-lettura istintiva
del raggio-universo dei microcosmi infiniti incistati
in ogni centimetro quadrato di vita.
Le dimensioni accettanti spalancano aurore, meriggi,
tramonti di paesaggi-divenire-vagiti-crescite-rantoli
e sfoggiano stupori candidi di ascolto, quando se ne trova la chiave;
le si può raggiungere, entrarvi e con esse respirare-arrancare
-volare-vivere e morire.
Le dimensioni indifferenti sonnecchiano al sole pallido o infuocato,
nella pioggia di luna o nella coperta del buio di velluto, e lasciano liberi di essere
ma, se le s’invoca e le si accarezza, si svegliano, ascoltano, spiano e,
a volte, invitano ai loro banchetti di sovrabbondante meditazione
riverberante e ‘mesmerizzante’.
Le dimensioni nolenti scongiurano echi-passi concitati
con il fremito della terra
(che piange ferite calpestate e sogna d’essere con riverenza sfiorata).
Le voci delle multi-meraviglie minute,
nei mille milioni di alveari-formicai-tane-sottoboschi-tortuosità-grovigli
-sinuosità-zolle-cieli
annidate diranno quando-quanto potersi avvicinare dove
(e in compagnia di quali fruscii-musiche placanti).
Vestiti, allora, di albe boreali, i ‘Givers’ del creato
saranno un popolo e troveranno le porte (tutte)
delle dimensioni-emisferi universali.
I ‘takers’ si rannicchieranno in gruppi sparuti ai confini
insondabili del pensiero.
Moonisa