Il 30 giugno scade il termine per l'emanazione del decreto ministeriale con cui istituire non solo la rete di banche pubbliche e private per la raccolta del cordone ombelicale -già prevista dalla legge 219 sul sangue- ma anche la possibilità di conservare le cellule staminali con la formula dell'autologa solidale. Grazie all'emendamento -a mia prima firma ma votato all'unanimità al termine della scorsa legislatura- sul decreto milleproroghe, anche l'Italia si metterà al passo con il resto del mondo permettendo non solo la donazione nelle banche pubbliche ma anche la conservazione per uso autologo, nello spirito di aumentare la disponibilità di quelle preziose cellule staminali che già oggi sono utilizzate quotidianamente per combattere malattie del sangue. La conservazione del tipo ‘autologa solidale’, dovrebbe consentire di conservare le staminali per uso proprio ma con la disponibilità a donarle, se necessario, ad un paziente compatibile. Un buon compromesso rispetto alla esclusiva donazione eterologa oggi in vigore. Ricordiamo infatti che l'unica possibilità della donazione fino ad oggi prevista nella pratica è pressoché resa impossibile per l'indisponibilità delle strutture (neppure il 10 per cento dei punti nascita è in grado di farlo e anche in queste esistono forti limitazioni nei giorni festivi e negli orari notturni). Non c'è da stupirsi perciò che nel 2007 siano state più di cinquemila le autorizzazioni del ministero per la conservazione del proprio cordone in banche estere (così come prevede l’attuale normativa), circa il doppio dei cordoni donati.
Ma, elemento ancor piu' importante è la via, anche per l’Italia, per un sistema misto banche pubbliche e banche private, così come è nelle linee guida della americana Food and Drug Administration.
Su entrambe le novità auspico che il ministro Maurizio Sacconi non disattenderà le aspettative per un provvedimento che non ha colore politico, ma che serve ad evitare che ogni anno vengano gettati tra i rifiuti della sala parto centinaia di migliaia di cordoni ombelicali!
Donatella Poretti