Il teatro di Juan Mayorga
Juan Mayorga, nato nel 1965 e considerato il drammaturgo spagnolo più rappresentativo della sua generazione, è un autore che scrive sentendo l’interlocutore, avvertendo sulle corde della propria sensibilità la reazione del pubblico di cui, quindi, può avere consapevolezza per lanciare la propria sfida. Non si tratta di provocazione (quando la scrittura “esce” dalla scena, sotto forma di didascalia o narrazione, è soltanto per misurare l’attenzione) bensì di scardinamento delle gabbie di giudizio che si presume siano agite nell’esercizio dell’osservazione. Così i testi di Mayorga interrogano il pubblico e lo invitano ad assumere una parte. Il lettore/spettatore è costantemente sollecitato a ri-creare il “senso” (o un senso) della scena. L’autore, insomma, esercita una sorta di maieutica in cui è rimesso al fraseggio mentale di chi guarda scoprire e ri-definire il proprio ruolo. Lo scarto, tuttavia, è dato proprio dai ruoli che, quando sembrano assumere un carattere definito, vengono investiti dalla nebbia dell’ambiguità. Siamo assuefatti ad un’etica pre-stabilita e in base a questa ci ri-conosciamo, ma davvero conosciamo i limiti della nostra moralità? E siamo sicuri che non sia soltanto una questione di parole? E’ questo l’interrogativo che sembra sotteso all’intenzione che muove l’autore nel portare avanti la sua scrittura per la scena. Così il linguaggio diventa emblema dell’aleatorietà e arbitrarietà con la quale si giudica e si viene giudicati e proprio nel linguaggio/strumento sta la forza della peruasione e, specualrmente, la debolezza di qualsiasi convinzione.
Quattro i testi antologizzati nel volume: Himmelweg, in cui un commissario della Croce Rossa visita un lager berlinese per ebrei trasformato per in villaggio modello; Animali notturni, in cui un intellettuale sans papier viene ricattato dal vicino di casa al corrente della situazione; Hamelin, che affronta il tema della pedofilia, con lo sguardo di un giudice che nell’indagare i fatti vede sovvertite le proprie certezze; Il ragazzo dell'ultimo banco, in cui si assiste ad uno scambio di ruoli tra un professore e un alunno, che in un tema narra dei rapporti di vita con un compagno e la sua famiglia.
Una nota di merito va assegnata a Manuela Cherubini, direttore artistico della compagnia Piscopompoteatro, che del teatro di Mayorga è traduttrice (sua la versione italiana di uno dei testi contenuti nel libro) e soprattutto colei che ha introdotto il teatro del drammaturgo spagnolo in Italia con l’allestimento di Hamelin (prossimi appuntamenti 30 settembre/12 ottobre Teatro OutOff, Milano).
Giulio Marzaioli
Juan Mayorga
Teatro
Himmelweg (La via del cielo),
Animali notturni, Hamelin,
Il ragazzo dell'ultimo banco
Ubulibri
€ 23,00
Juan Mayorga (Madrid, 1965) Laureato in Matematica e Dottore in Filosofia. Approfondisce gli studi a Münster, Berlino e Parigi. Ha insegnato matematica a Madrid e Alcalá de Henares. È professore di Drammaturgia e di Filosofia presso la R.E.S.A.D. (Real Escuela Superior de Arte Dramático) di Madrid. È membro fondatore del collettivo teatrale El Astillero. La sua pubblicazione filosofica più conosciuta è Revolución conservadora y conservación revolucionaria. Política y memoria en Walter Benjamin. È autore di diversi testi teatrali, fra i quali: Siete hombres buenos, Más ceniza, El traductor de Blumemberg, El sueño de Ginebra, El jardín quemado, Cartas de amor a Stalin, El Gordo y el Flaco, Himmelweg, Animales nocturnos, Palabra de perro, Últimas palabras de Copito de Nieve e Hamelin. Le sue opere sono state tradotte in greco, inglese, portoghese, rumeno, serbocroato e italiano; rappresentate in Spagna, Venezuela, Portogallo, Inghilterra, Croazia, Stati Uniti, Brasile, Cile, Francia. Nel 2007 viene insignito del “Premio Nacional de Teatro” dal Ministero della Cultura spagnolo, come miglior autore.